Pierre Kalulu, difensore della Juventus in prestito dal Milan, ha rilasciato una lunga ed interessante intervista a 'Small Talk', il nuovo podcast lanciato da 'Juventus Creator Lab', soffermandosi anche sul suo arrivo in rossonero. Ecco, dunque, un estratto delle sue dichiarazioni più interessanti.


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Juventus, Kalulu spiazza sul Milan: “Scelta difficile”. Poi snobba la città …
Juventus, Kalulu: "Andare al Milan una scelta difficile. Per la prima volta ..."
—Sul Milan: "In quel momento ho pensato dove sarei migliorato e sono andato a Milano, sapevo che era una scelta difficile. Per la prima volta nella mia vita avevo davvero una scelta e dovevo prendere una decisione".
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Sul miglior cantante: "Weah è molto bravo, proprio bravo. Ha una bella voce. Anche McKennie non è male. Sono bravi entrambi".
Sul lasciare casa e famiglia: "Quando lasci la famiglia e il tuo paese, all’inizio ero da solo e non parlavo italiano. Non potevo scherzare o comunicare, a casa giocavo ai videogame e giocare online mi ha aiutato. I primi sei mesi sono stati duri, la nostra vita dall’esterno sembra molto bella, ma ci sono cose molto dure. In quel momento i videogiochi mi hanno aiutato e dato leggerezza. Non sono mai stato così francese come quando sono arrivato in Italia".
Sull'essere francese: "Tre cose: devi stare agli scherzi ed essere sarcastico. Seconda cosa: ti devono piacere i croissant e il pane, la colazione in generale. Non potevo credere che qui non facessero colazione. E poi usiamo uno slang molto forte".
Su Torino: "La prima volta in centro l’ho trovato molto bello, quasi una città francese e mi ha colpito. E poi c’è il fiume Po… Una città tranquilla, bellissima. Per me Torino dal punto di vista estetico è più bella di Milano, dove ci sono più cose da fare invece".
Su sé stesso da giovane: "Ho sempre sognato in grande, mi sono allento per migliorare. Più crescevo e più vedevo che tutto era possibile e non fuori dalla mia portata e che potevo giocare contro chiunque". LEGGI ANCHE: Il Derby non è più un tabù. L'Inter soffre il Milan e si ringrazia ... Fonseca
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