"Per fortuna sono arrivate le proprietà straniere"
—"Dobbiamo renderci conto che anche in una città tanto decantata come Milano per fortuna sono arrivate proprietà straniere. Siamo passati da un modello di mecenatismo, oggi abbiamo 11 proprietà straniere e questo ci deve far riflettere di come, come Paese, non siamo in grado di supportare il calcio. È normale che le proprietà vengano con l’obiettivo di avere equilibrio e sostenibilità, ma credo ci sia anche una riflessione etica: col mecenatismo le squadre erano molto competitive, ma da un punto di vista etico non era un modello da seguire".
"Le proprietà oggi riconoscono che ci sia un modello di business in cui lo stadio ha un valore fondamentale. Non solo da un punto di vista sportivo, in cui tra i nostri problemi ci sarà quello rappresentato dal manto erboso che ancora non abbiamo risolto, lo abbiamo già rifatto due volte. Abbiamo dovuto fare una riflessione se cambiare il manto erboso venerdì o meno, abbiamo deciso di proseguire e speriamo bene. Rappresentando un asset, lo stadio è una forma di valore patrimoniale ma anche generatore di risorse. Normale che lo stadio abbia una valenza pari a quella sportiva". LEGGI ANCHE: Milan, un'estate e un mercato dalle porte girevoli: chi esce e chi rimane >>>
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