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INTERVISTE

Gullit: “Milan, gli americani non comprendono il DNA. Su Maldini …”

Gullit: 'Milan, gli americani non comprendono il DNA. Su Maldini ...'
Ruud Gullit, ex attaccante del Milan, ha parlato del momento dei rossoneri in un'intervista in esclusiva a 'Tuttosport'. Le dichiarazioni
Daniele Triolo Redattore 

Ruud Gullit, ex attaccante del Milan, ha rilasciato un'intervista a 'Tuttosport' oggi in edicola. Ecco, qui di seguito, uno stralcio delle sue dichiarazioni.

Ex Milan, Gullit: "Berlusconi miglior Presidente della mia carriera"

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Sul momento nero che vive la Sampdoria, dove ha giocato per 18 mesi a cavallo tra il 1993 e il 1995: «Alla Samp sono stato bene, ma il mio unico grande amore resta il Milan. Non mi aspettavo minimamente che i liguri si potessero ritrovare in questa situazione. Mi spiace molto. Penso che i loro problemi, con le dovute proporzioni, siano gli stessi del Milan: in Italia mancano i proprietari di una volta. Al Milan, ci vorrebbe una figura come Silvio Berlusconi, il miglior Presidente della mia carriera. Insomma, un uomo che abbia a cuore il Milan e che si adoperi per renderlo competitivo in Italia e in Europa».


Sulla stagione del Milan: «I tifosi non sono contenti, e li capisco. Parliamo di una grande società che li ha abituati a combattere ogni anno per il titolo o quantomeno per un piazzamento in Champions League. Il fatto è che le proprietà americane - come si è visto anche nel resto delle realtà europee, Premier League compresa - non riescono a comprendere appieno il DNA dei club che si ritrovano ad amministrare. Per loro è solo business. Mi infastidisce vedere che figure importanti, come Paolo Maldini - che ha fatto la storia del Milan - siano state allontanate. Zlatan Ibrahimović si è ritrovato a ricoprire un ruolo che non aveva mai fatto, penso che stia facendo del suo meglio».

"Il Milan non è una brutta squadra. Non so cosa sia successo"

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Sulla rosa del Milan attuale: «Non è una brutta squadra. Sinceramente non so cosa sia successo quest’anno».

Su Tijjani Reijnders che potrebbe essere ceduto al Manchester City: «Tijjani ha appena firmato un nuovo contratto, ma nel calcio di oggi può non significare nulla. È un grande giocatore: è venuto al Milan per vincere dei trofei. Se non dovessero crearsi i presupposti per farlo, è normale che prima o poi possa decidere di andare via. Non credo sia questo il caso, ma, ecco, c’è da stare attenti. Se scegliesse di lasciare l’Italia, sarebbe una perdita incredibile per i rossoneri. Un tempo i grandi campioni venivano al Milan, oggi la società si trova costretta a doverli vendere …».

Su Santiago Giménez, ex del Feyenoord e oggi al Milan: «Santiago in Olanda ha giocato molto bene. Credo abbia bisogno di tempo per adattarsi ai ritmi della Serie A. Dalle nostre parti hai occasione di sbagliare, in Italia no».

Su Marco van Basten che fece fatica al suo primo anno in Italia: «Vero, però lui ebbe a che fare anche con diversi problemi fisici».

Sul livello odierno della Serie A rispetto a quello della sua epoca: «Rispetto ai miei tempi, i club italiani hanno meno potere economico. Eppure il livello è buono, basti vedere quello che sta facendo l’Inter in Champions League. Sono rimasto deluso quando hanno eliminato il Barcellona, ma i nerazzurri hanno meritato di passare. Anzi, penso che non abbiano nemmeno ricevuto la giusta dose di riconoscenza dopo il successo in semifinale. A mio avviso l’Inter è favorita per la vittoria contro il PSG: la squadra di Inzaghi ha più esperienza. Ha già perso una volta. Non possono sprecare la seconda occasione. La squadra è forte, altrimenti non sarebbe riuscita a rifilare sette gol al Barcellona».

Sulla Nazionale Italiana: «Gli italiani sanno come si gioca a calcio, il problema è che da voi molti club puntano eccessivamente su profili stranieri. Detto questo, penso che agli azzurri manchi solo il centravanti, uno che faccia i gol: sono dovuti andare in Argentina per trovarlo ...».

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