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Gullit: “Milan, stagione difficile. De Ketelaere? Tempo e fiducia …”

intervista Gullit AC Milan
Ruud Gullit, ex attaccante del Milan, ha parlato anche dei rossoneri in un'intervista esclusiva concessa a 'La Gazzetta dello Sport' di oggi

Daniele Triolo

Ruud Gullit, ex attaccante del Milan, ha rilasciato un'intervista in esclusiva a 'La Gazzetta dello Sport' oggi in edicola. Ecco, dunque, le dichiarazioni del 'Tulipano Nero'.

Gullit alla 'rosea': le dichiarazioni dell'ex fuoriclasse del Milan

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Sulla stagione del Milan: «Difficile. Stanno combattendo e soffrendo. Finora non tutto è stato facile come lo scorso anno. Magari perché nel 2021-2022 ogni cosa è andata nel verso giusto, mentre adesso .... In questa prima parte di stagione le cose sono state più difficili di quello che un po’ tutti si aspettavano, ma nel calcio non sai mai: in Champions League hanno vinto l’andata degli ottavi contro il Tottenham. Vediamo come finisce».

Su quante chance hanno le italiane di passare il turno in Champions: «Difficile dirlo. Ai miei tempi tutti i migliori giocatori erano in Italia, mentre ora sono in Spagna e in Inghilterra. La Champions è una competizione dura per le italiane. Finora hanno fatto bene perché io rimango convinto che in Serie A si giochi un bel calcio, ma quando hai bisogno di una "scintilla", quella te la possono dare solo i calciatori con qualità particolari».

Su Charles De Ketelaere: «Il belga è giovane ed è un bel talento. Il calcio italiano non è semplice e bisogna capirne le difficoltà, adattarsi alla tattica. Aveva iniziato bene, ma poi si è un po’ perso. Sono convinto che, se gli daranno tempo e fiducia, farà bene».

Sul Napoli che ha ipotecato lo Scudetto e vinto il suo girone in Champions: «In una trasmissione televisiva, ho detto che il Napoli è la favorita per vincere la Champions e non ho cambiato idea. La formazione di Luciano Spalletti gioca il calcio che tutti vogliamo vedere: veloce, rapido e verticale. Le inglesi sono forti, idem il Bayern Monaco e il Real Madrid in Europa è capace di imprese pazzesche come quelle della scorsa stagione, ma il Napoli è totalmente diverso dagli altri».

Sul confronto tra questo Napoli e il Napoli di fine anni Ottanta-inizio anni Novanta: «Quel Napoli dipendeva da Diego Armando Maradona, mentre questa è la squadra totale, che fa divertire per il calcio corale che esprime. Può conquistare il tricolore e arrivare lontano in Europa».

Su Carlo Ancelotti, tecnico super vincente: «Si vedeva che Carlo sarebbe diventato un grande allenatore. Era il mio compagno di stanza e quando parlava di calcio era molto serio. Ne capiva già allora .... Al di là dell’aspetto tattico, la sua dote principale è il rapporto che crea con i giocatori: è questa la chiave dei suoi successi. Li tratta bene, li fa sentire a loro agio e così ognuno rende al massimo. E’ il mio ... zio preferito (ride, n.d.r.)».

Sul gol che gli annullarono per fuorigioco al 'Bernabeu' nella semifinale di Coppa dei Campioni 1989: «Ma quale fuorigioco? Era una rete regolarissima, ma allora c’erano decisioni a tuo favore e contro. Dovevi accettarlo. E a Madrid c’erano spesso decisioni contro ... Dopo l'1-1 dell’andata, il nostro valore lo abbiamo mostrato nella gara vinta 5-0 in casa».

Sulla Juventus penalizzata di 15 punti per la vicenda plusvalenze: «E’ sempre un peccato quando senti cose del genere e non vorresti mai trovarti in una situazione simile. Soprattutto a un grande club come la Juventus non dovrebbe accadere e invece è successo. Spero che ora abbiano imparato... Sono stati penalizzati ed è un peccato. Il resto dell’Europa non è sorpreso e questa è la parte peggiore. La Juve è una grande società, ha vinto tanti trofei e non ha bisogno di tutto ciò. Sono fiducioso che lo abbiano capito». Mercato Milan, doppio colpo in Bundesliga? Le ultime news >>>

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