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Ganz: “Il trasferimento dall’Inter al Milan e Scudetto ’99: vi racconto tutto”

Maurizio Ganz, attuale allenatore del Milan Femminile

NEWS MILAN - Ricordi e retroscena raccontati da Maurizio Ganz, allenatore del Milan femminile, in diretta Instagram con Carlo Pellegatti: le dichiarazioni

Giacomo Giuffrida

NEWS MILAN - Verità senza particolari filtri. Grazie alle dirette sui social, molti calciatori, dirigenti e allenatori stanno ricordando e raccontando retroscena storici e spesso curiosi e divertenti, oltre che discutere della propria quotidianità. Oggi 'intervista' per Maurizio Ganz in diretta Instagram con il giornalista Carlo Pellegatti. Ecco i temi trattati dall'alleantore del Milan Femminile.

Il trasferimento dal Milan all'Inter: "All'Inter era arrivato Ronaldo, io avevo poco spazio e dissi al mio procuratore che sarebbe stato meglio trovare un'altra squadra per poter giocare. Milan e Lecce avevano bisogno di attaccanti e la mia scelta fu di andare in rossonero. All'Inter avevo fatto benissimo, 15 gol alla prima stagione, 20 alla seconda. Mi aspettavo un trattamento diverso, ho capito che mi avrebbero fatto giocare come esterno destro a marcare i terzini sinistri, quell'anno poi arrivò Moriero... Entravo al posto suo sulla destra ed ero un centravanti. Feci questa scelta di andare al Milan, caso vuole che dopo una settimana ci fu un derby di Coppa Italia e andai subito in gol (video in alto). Prima del gol contro il Napoli feci un incidente spaventoso con la macchina a causa del ghiaccio, arrivai a Milanello tutto insanguinato ma il giorno dopo giocai ugualmente e vincemmo contro il Napoli".

Sull'importanza di giocare e lavorare per il Milan: "Essere al Milan è una cosa importante, la maglia indossi 24 ore su 24. Quello che dico alle giocatrici: quando entri nella storia del Milan è qualcosa di grande. Gli auguro di vincere lo scudetto come ho fatto io perché è una cosa meravigliosa".

Sull'anno dello Scudetto con Zaccheroni: "E' stato un anno particolare, arrivavamo da un'annata disastrosa. Non eravamo la squadra più forte, la Lazio vinse l'anno dopo, avrebbe potuto vincere due campionati consecutivi. Anche il Parma era strepitoso. Quella stagione ho segnato cinque gol, sono serviti a portare 11 punti, più il rigore conquistato contro l'Inter quindi 12".

Su Milan-Sampdoria 3-2 del 2 maggio 1999: "Una partita incredibile, un gol inaspettato. C'è stato l'angolo di Ambro (il primo e unico mai battuto da lui, ndr), mi è arrivata la palla e per fortuna ho tirato al volo di collo. E' entrata dentro dopo un mani incredibile, l'arbitro avrebbe dato il rigore ma la palla è entrata lo stesso. Molti tifosi avevano già lasciato lo stadio, la Sampdoria con quel pareggio si sarebbe salvata e noi non avremmo vinto lo scudetto".

Ganz racconta il gol contro il Parma: "La palla era lunga, avrei voluto stopparla, il pallone si è allungato, Buffon era fuori tempo, Cannavaro mi stava rincorrendo ma poteva soltanto buttarmi giù e ci sarebbe stato rigore ed espulsione. E' stato il gol più lungo della mia carriera e anche il più importante".

Sui rimpianti in rossonero: "La finale di Coppa Italia persa contro la Lazio, era un Milan logoro di testa. Siamo andati in vantaggio, pensavamo di portare a casa la Coppa ma la Lazio in un quarto d'ora ci ha travolta. L'altra cosa è la Supercoppa Italiana persa a San Siro col Parma, pesante da digerire. Non accade ogni anno di poter fare queste competizioni, ma sono felice di aver vinto il campionato e avere la possiblità di esordire in Champions League a 31 anni".

Capitolo legato al Milan Femminile, di cui è allenatore: "Danno sempre il massimo, vogliono sempre allenarsi. Valentina Giacinti ha senso del gol, cattiveria agonista, mi ci rivedo un po' come giocatore. E' fredda dentro l'area. Ha senso del gol innato, dice che si ispira a Bobo Vieri, ma con caratteristiche completamente diverse. Fa tanti gol perché come Pippo, come me e come tanti altri giocatori pensano sempre di segnare anche quando la palla è persa".

Un pensiero per altre due giocatrici del suo Milan, Marta Carissimi e Sara Tamborini: "Marta ha un percorso lungo, è un centrocampista di grandissima qualità, è una centrocampista fantastica. Sara ha 19 anni, è una punta molto tecnica, ci ha sorpreso tanto, ha fatto passi da gigante quest'anno. L'ho fatta giocare poco ma in campo ha dato grandissime qualità".

Sul sogno da allenatore: "Il mio sogno è vincere il campionato col Milan Femminile. La Champions? Sarebbe fantastico. Il calcio italiano sta crescendo ma non siamo ancora in grado di fare qualcosa di importante il Champions. Piano piano arriveremo a grandi livelli ma dobbiamo avere pazienza e tranquillità".

Sulla ripresa del campionato: "La voglia c'è ma è necessaria la sicurezza. Ci manca il campo e lo spogliatoio, sarebbe un peccato veder sospeso il campionato, ma l'importante è tornare al 100% in campo". Intanto a proposito di rivelazioni, ecco tre retroscena raccontato dal grande Dejan Savicevic >>>

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