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FIGC, Gravina: “Se riparte il calcio, riparte l’Italia. Ballano 700 milioni”

Gabriele Gravina, presidente della FIGC 
 (credits: GETTY images)

Il presidente della FIGC Gabriele Gravina è tornato a parlare della Serie A, del possibile ritorno a giocare ed in generale sull'emergenza coronavirus

Giacomo Giuffrida

NEWS MILAN - Intervenuto in esclusiva a QSVS su Telelombardia e Top Calcio 24 il Presidente della FIGC Gabriele Gravina ha rilasciato alcune dichiarazioni importanti: "Il Calcio non è solo una Lega certamente trainante ma ci sono altri settori che stanno vivendo un momento di emergenza e difficoltà e tutti dovranno passare anche da delle rinunce. Non possiamo chiedere al Governo e a chi ha responsabilità politica nel nostro paese di darci una mano senza mostrare che al nostro interno siamo disposti a rinunciare a qualcosa".

Sul possibile ritorno della Serie A il prossimo 3 maggio: "Data che abbiamo ipotizzato. Abbiamo iniziato a mettere giù un calendario che possa iniziare il 3 maggio fino al 30 giugno. Probabilmente avremo bisogno di qualche giorno a Luglio e per questo ci siamo già rivolti alle autorità del nostro paese e alle autorità calcistiche internazionali UEFA e FIFA. Terremo conto ovviamente delle competizioni europee e di una finestra delle Nazionali richiesta dall’UEFA la prima settimana di Giugno per concludere le qualificazioni all’Europeo".

Sulla possibilità di terminare i campionati subito, senza concluderli: "Ipotesi che non ho mai preso in considerazione. Perché togliendo la speranza dei nostri tifosi toglieremmo la speranza di ripartenza, sarebbe un messaggio negativo. Sono attento alle dinamiche sportive, economiche e sociali e mi accompagna un ottimismo. Lo sport e il calcio sono elementi che rappresentano un barlume di speranza e di ripresa. Dovremo essere convinti di partire il 3 maggio. Se non potremo lo faremo settimane più avanti, ma dobbiamo finire i campionati".

"L’aspetto economico è secondario rispetto a quello sociale ma inutile negare il deficit che può derivare dal blocco del campionato: parliamo di 700 milioni di euro".

"Stiamo vivendo un momento difficile e complicato in generale, tutto il Paese sotto tanti aspetti. Se da questa esperienza riuscissimo a ricavare, nel calcio e nello sport, una nuova riforma complessiva e una rivoluzione culturale vorrebbe dire trasformare questa situazione negativa in una grande opportunità".

"La deadline ideale è il 30 giugno per un’ampia serie di motivi, altrimenti l’idea in via del tutto straordinaria è quella di arrivare anche al 30 Luglio".

Anche la Coppa Italia è in stand-by, ferma alle semifinali di ritorno ancora da giocare: "La Coppa Italia la stiamo inserendo nel nostro nuovo calendario perché vale eventualmente un posto in Europa League conteso, ad oggi, da Milan e Napoli. Spero si possa disputare, altrimenti troveremo modalità per dare risalto al valore della competizione sportiva. E questo vale anche per il campionato".

"Se riparte il calcio vuol dire che riparte il Paese, e se riparte il paese vuol dire che abbiamo sconfitto questo maledetto virus che ci sta facendo vivere questa situazione".

Anche il Ministro Spadafora ha parlato della Serie A, ma soprattutto non ha fatto mancare il suo attacco alla Lega Calcio >>>

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