Sui ricordi di Rotterdam: "Mi ha ricordato il Jordaan, i quartieri operai, i posti piccoli e accoglienti, la gente che andava dritta al punto, nessuno che si immaginasse nulla. Andavo spesso in un ristorante cinese a Katendrecht e poi noleggiavo un film al videonoleggio. Nastro VHS. Betamax. 'È passato così tanto tempo.' Andavo sempre nei club dove c'era qualcosa da vincere. Se vinci qualcosa, non sarai mai dimenticato.'
Sul trasferimento al Milan: "Ho imparato tantissimo sulla vita lì. Della bellezza, del gusto. Cibo buono, vestiti belli. Anche se quei pantaloni dovevano essere fatti su misura per me, perché quegli italiani non hanno il sedere.' Non c'era davvero bisogno di arrivare lì con una Fiat Unootje. Avevo anche i migliori compagni di squadra del mondo. Bravi ragazzi, soprattutto Frankie (Rijkaard) e Marco (van Basten), ovviamente. Quel legame rimarrà per sempre. Quando ci vediamo, come di recente per il 125° anniversario del Milan, iniziamo subito a ridere, a urlare. E tu avevi davvero un capo, vero, Silvio Berlusconi? Quando arrivò a Milanello (centro di allenamento, ndr ) in elicottero, ci furono problemi. Ho imparato l'importanza di vincere.'
Sul Milan attuale: "Non vedo più le leggende in nessuno dei due club. Il Milan è diventato campione nel 2022, ma il mio vecchio compagno di squadra Paolo Maldini, che era dirigente, se n'è andato. Dopo di che è diminuito. Il Feyenoord è diventato campione nel 2023 e ora Slot non c'è più e sono in difficoltà".
Su Tijjani Reijnders: "Mi piace. Vedo che sono troppo pochi i giocatori che si divertono. È tutto così tremendamente serio. Ora ridi, penso. Il calcio è divertente". LEGGI ANCHE: Feyenoord-Milan, il papà di Gimenez: “Santi contento di gruppo e società. Conceicao …” >>>
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