Sull'ipotesi del ritiro: "Durante tutto questo periodo c'è tempo per tutto, e ho pensato molto a questo. Quello che ho chiaro è che voglio rimanere coinvolto nel mondo del calcio perché questa è la mia vita. Non so se potrò giocare di nuovo, ma so bene che il calcio è la mia vita. È una situazione difficile perché quello di cui soffro è più simile a una disabilità che a un infortunio".
Sul suo rapporto con l'Udinese: "Voglio chiarire questo perché quando abbiamo spiegato che io e la società avevamo risolto il contratto, poteva sembrare che fossi rimasto da solo, ma non è andata così. Ho il supporto medico dell'Udinese e mantengo i contatti con Gino Pozzo e lo staff del club. Continuo ad allenarmi presso le loro strutture e con la squadra. Sono molto grato per il trattamento che mi hanno riservato".
Sul suo passato al Barcellona e al Milan: "Al Milan stavo andando alla grande. Il Barcellona mi aveva promesso qualcosa che non ha mantenuto. Se avessi avuto un contratto lungo come promesso, sarei rimasto di più. Era molto difficile essere titolare con Messi, Suarez e altri attaccanti, ma mi sono adattato a fare il sostituto e non credo di essermi comportato male. Non mi sono state date molte opportunità e alla fine ho dovuto trovare la mia strada, anche se avrei preferito che il Barcellona fosse stato più paziente con me. Volevo avere successo al Barcellona, ma non è stato così. Mi dispiace di non esserci riuscito, anche se sono orgoglioso della mia carriera professionale. Credo di aver avuto anche delle responsabilità, perché mi è mancata la maturità, soprattutto durante le prime esperienze con la prima squadra".
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