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Ex Milan, Cafu: “Nel 2005 facevamo paura. Modric, Allegri e Ancelotti: dico che…”

Ex Milan, Cafu: 'Nel 2005 facevamo paura. Modric, Allegri e Ancelotti: dico che...'
Sul palco della Milano Football Week, Cafu, ex terzino rossonero, ha parlato del Milan, del Brasile e di Carlo Ancelotti
Francesco Aliperta Redattore 

Sul palco della Milano Football Week, Cafu, ex terzino rossonero, ha parlato del Milan, del Brasile e di Carlo Ancelotti. Ma non solo. Ecco, di seguito, tutte le sue dichiarazioni riportate dal nostro Stefano Bressi.

Sul suo passato al Milan: "Non avrei mai immaginato di giocare un giorno nel Milan, tantissime volte mi hanno detto che non sarei mai stato un calciatore, ma non ho mai permesso a nessuno di dire cosa potessi fare. Io dovevo essere calciatore e così è stato. Mi hanno scartato tantissime squadre".


Sul Brasile: "Indossare una maglia di una Nazionale è un piacere, rappresenti la tua gente. Poi in Brasile è ancora più particolare. Appena nasci, il primo regalo è un pallone. Per me è stato un onore sapere che sono l’unico a fare 3 finali Mondiali, quello con più presenze… Brasile sempre favorito, unico che ha fatto tutti i Mondiali e ne ha vinti 5. Poi in campo è diverso, ma arriviamo sempre favoriti. Se vinci il Mondiale sei fortissimo. Tra 94 e 2002 eravamo diversi".

Su Carlo Ancelotti come ct del Brasile: "Bellissimo che Ancelotti alleni il Brasile. Il Milan aveva tanti brasiliani, ora un italiano allena la Nazionale. Carletto è l’italiano più brasiliano del mondo. Ha allenato e giocato con brasiliani, ama il calcio brasiliano. Una scelta forte. Carletto può farlo, ha esperienza, può vincere. Eravamo già qualificati, ora gli chiediamo il sesto Mondiale, l’abbiamo scelto per questo. Per far tornare la speranza di vincere dopo 24 anni. Lo vedo bene. Mi farebbe piacere una sua telefonata, ma l’ho chiamato prima io! Gli ho fatto gli auguri e gli ho detto che non è facile e di cominciare bene. Ha iniziato bene. Non abbiamo preso gol alla sua prima partita. Significa che il suo lavoro inizia a vedersi".

Sul paragone tra Capello e Ancelotti: "Non ci sono problemi con allenatori quando si lavora. Quando si fa un paragone tra Capello e Ancelotti, sono due allenatori vincenti e che hanno fatto tantissimo. abbiamo vinto a Roma, non è facile. Poi a Milano è tutto diverso: una squadra abituata a vincere, con i migliori al mondo e un allenatore che aiuta a far arrivare dove si deve. Non si possono paragonare. Entrambi bravissimi con le loro caratteristiche vincenti".

Su Totti e Kakà: "Totti o Kaká? Uno bravo alla Roma e l’altro bravo al Milan. Sono due ragazzi bravissimi, che ho visto crescere. Importanti per squadra e Nazionale, un piacere vederli giocare. Hanno fatto bene al calcio".

Sulla difesa del Milan nel 2005: "Che difesa quella del Milan 2005… Eravamo tutti forti. Insuperabile e segnavamo anche. Difficilmente prendevamo gol. Troppo disciplinati. Faceva paura".

Sul possibile arrivo di Modric al Milan: "Non so se arriva Modric o no. Ha esperienza, Allegri può dare molto al Milan. Da sempre potenza del calcio mondiale, ma con lui ora magari può dare grinta per arrivare in alto. Secondo me Modric è un investimento che può pagare. Spero giochi tutte le partite, ma è difficile. Però può aiutare in spogliatoio e in campo, mette tutti al posto giusto. Poi quando gli arriva la palla sembrano tutti paralizzati per vedere che fa. Può dare molto ".

Sulla clamorosa sconfitta dell'Inter in finale di Champions League: "Nessuno poteva dire che la finale di Champions League finiva così. 5-0… Non ti passerà mai. Vuoi solo andare a casa in una partita così. Non è normale in una finale prendere cinque gol così. Avevano una difesa importante. Non sono riusciti a giocare. Hanno sbagliato l’unica partita che non dovevano".

Sui giovani e la nomina di Gattuso come ct dell'Italia: "Bisogna dare responsabilità ai ragazzi giovani. Parlo in generale. C’è mancanza di talenti in tutto il mondo. Se penso al Brasile 10 anni fa erano tantissimi. Ora penso che l’Italia, con Gattuso credo, avrà la grinta giusta. Serviva. Il talento esce se gli dai opportunità. Se fai giocare. Spero che Gattuso lo faccia. Manca proprio la grinta. Prendere qualcuno per il collo, per le orecchie, che ti appende al muro come fa Gattuso, è quello che manca. Bisogna far capire ai ragazzi che se arrivano pigri, già convinti, non va. Ora penso che Gattuso sia la scelta giusta e penso che l’Italia riuscirà ad andare ai Mondiali, mancano troppe partite. Vedrete che ora sarà un’Italia diversa".

Sul suo possibile erede: "Per fare due sombreri a Nedved serve personalità. Ai tempi era tra i migliori al mondo. A me piace Hakimi, mi somiglia. Mi piace da sempre".

Sul Mondiale e un calendario dai tanti, forse troppi, impegni: "I calciatori arrivano al Mondiale al limite. Dopo una stagione, con fatica… È diverso, è la prima volta. Nessuno però vuole perdere. Poi è il primo e tutti vogliono dire di averlo vinto. Tutte faranno di tutto per vincere. Poi vedremo cosa succederà, perché poi inizia subito il campionato. Stagione lunga perché poi c’è anche il Mondiale, sarà un anno difficile. Per tutte sarà un problema questo torneo. Hanno tutti giocatori Nazionali, giocano tantissimo. Bisogna vedere cosa succederà dopo questo mondiale, rischiano di esserci tanti infortuni".

Su un futuro da dirigente: "Scrivania per me no, meglio in campo con Ancelotti".

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