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INTERVISTE

Donadoni sicuro: “Il Milan può vincere lo Scudetto. Su Leao dico che…”

Milan-Bologna, Donadoni: 'Nessuna favorita. Conceicao? Se subentri ...'
In un'intervista a Gazzetta.it Roberto Donadoni ha parlato del Milan a 360 gradi. Da Allegri a Theo Hernandez, da Leao a Hojlund...
Redazione PM

Dopo una stagione estremamente deludente, il Milan è chiamato a risollevarsi. I presupposti per fare una buona annata ci sono tutti. Il primo indizio sarà la sfida di oggi, in Coppa Italia contro il Bari (alle 21.15 a San Siro). C'è grande curiosità intorno all'ambiente rossonero. Riuscirà il Milan a tornare ai vertici del calcio italiano? Gazzetta.it l'ha chiesto a Roberto Donadoni, storico centrocampista del Milan di Sacchi. Insomma, uno che sa cosa significa vincere con i colori rossoneri addosso. Di seguito, si riporta la sua intervista.

Donadoni su inizio di stagione e calciomercato

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Donadoni esordisce così: "Credo lo sappiano bene anche in società che iniziare così presto la stagione sia un'anomalia. La speranza, e anche la mia convinzione, è che la brutta annata alle spalle sia stata d’insegnamento e che certi errori non si ripetano. In questo senso, aver puntato su Massimiliano Allegri è un bel segnale".


La fiducia in Max Allegri: "Beh, la sua storia parla da sola. In più, Allegri conosce già Milanello e tutto il contesto attorno al Milan".

Prime impressioni dalle amichevoli: "Ho guardato quella con il Liverpool, ma farsi un'idea dai test estivi è a mio parere sempre pericoloso: queste partite servono più che altro a trovare la condizione".

Sulle mosse di Tare (direttore sportivo): "Da Jashari a Estupinan e De Winter, il Milan ha scelto profili interessanti, che però devono confermarsi ad altissimo livello. Per me hanno tutti la qualità per fare il salto, ma aspetto anche di vedere chi arriverà in attacco per dare un giudizio".

Su Hojlund, primo obiettivo in attacco, e Gimenez: "Centravanti giovane, che ha già assaggiato la Serie A e questo è un bene. Poi ogni attaccante ha peculiarità importanti, ma molti non tengono conto quanto sul rendimento di una punta sia importante il lavoro collettivo della squadra. Ecco, Hojlund mi sembra proprio il classico giocatore che finalizza la manovra dei compagni, con caratteristiche ben definite. Non è il tipo che si crea occasioni da solo, magari partendo in solitaria e dribblando gli avversari. Se il Milan lo ha scelto è perché sarà convinto possa essere messo in condizione di esprimere le sue qualità. Non dimenticherei però Gimenez, che mi sembra già partito con la testa giusta".

Sulla difesa: "Nessuno è più qualificato di Allegri quando si parla di difesa. Max ha sempre basato i suoi successi partendo dalla solidità delle sue squadre. Se al Milan manchi qualcosa nel reparto, Allegri saprà valutarlo senz’altro in tempo per intervenire - nel caso - ancora sul mercato. Di certo la tenuta difensiva è stata una delle problematiche della scorsa stagione e tutti dovranno fare uno sforzo per sistemare le cose".

Sulla bassa età media dei difensori: "Non ne farei una questione di carta d'identità, ma di valori. Ho comunque fiducia in Allegri".

Donadoni su Leao e sulle prospettive di classifica

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Su Leao: "Rafa è stato sempre nel centro del mirino. Che sia un giocatore in grado di fare la differenza lo sanno tutti. Cosa gli è mancata spesso? La continuità, la voglia di essere sempre protagonista. E non intendo solo in partita, ma anche negli allenamenti, in spogliatoio... Solo così può essere riconosciuto pure dai compagni. Di sicuro Leao sarà aiutato dal tecnico, ma non è più un ragazzino, deve convincersi prima di tutto da solo di quanto è forte".

E se la cessione di Theo fosse un bene? "Hernandez per anni è stato uno dei migliori al mondo nel suo ruolo. Però, non è detto che un gran giocatore sia sempre funzionale o positivo per lo spogliatoio. Il Milan deve ripartire innanzitutto dalla forza del gruppo. E allora chissà che perdere un terzino di qualità come Theo non faccia in realtà bene alla squadra per altri motivi".

Il Milan come il Napoli della scorsa stagione: "Sì. Non dico sia semplice, ma la squadra ha le qualità per farlo, soprattutto se ha fatto tesoro degli errori del passato".

Sulla griglia scudetto: "Il Napoli campione si è rinforzato, quindi ai nastri di partenza è per forza favorito. L’Inter ha cambiato guida, ma resta l’Inter. Un po’ più dietro vedo Juventus, Roma e Atalanta. Anche se rispetto a qualche anno fa, quando la Juve vinceva nove scudetti di fila, non c’è un divario netto tra chi parte davanti e le altre".