Condò: "Allegri, l'uomo giusto per far crescere Leao. Vi ricordate Balotelli?
—Esempio Balo: “Nella sua esperienza al Milan, datata ormai 11 anni fa, Massimiliano Allegri ebbe a che fare con Mario Balotelli. Riletto adesso il bilancio di quel periodo non fu negativo. Con i suoi gol Mario mantenne al terzo posto e dunque in zona Champions un Milan che in estate era stato costretto dalle esigenze della casa madre a vendere Thiago Silva e Ibrahimovic al PSG. Allegri può quindi rivendicare il merito di essere stato, con Mancini a inizio carriera e con Prandelli il mese dell’Europeo 2012, l’allenatore che ha estratto valore dal talento più lunatico e imprevedibile del nostro calcio moderno”.
Metodo: “Il metodo utilizzato, a quanto se ne sa, fu l’approccio diretto e anche duro, senza giri di parole o inutili cautele. Allegri è un uomo ironico e sarcastico. Quando parla, se vuole, sa colpire. Si racconta che un giorno a Milanello, durante una sessione di allenamento nella quale Balotelli era particolarmente svogliato. Max interruppe la partitella e davanti alla squadra stupefatta si rivolse all’attaccante chiedendogli se si divertisse a giocare a pallone perché, a vederlo così, non sembrerebbe. Gli disse che sì, erano tutti professionisti ed erano lì perché avevano un contratto, ma che avevano scelto quel lavoro, lo avevano inseguito perché amavano giocare a calcio fin da bambini, e che si divertono. Balotelli bofonchiò qualcosa e aumentò un po’ il ritmo dell’allenamento. Quel periodo al Milan fu uno dei più proficui della sua indecifrabile carriera. Ma se mi è tornato in mente nel momento in cui Allegri, dopo 11 anni, è rientrato ieri a Milanello, è perché l’uomo che più di ogni altro ispirerà i destini del suo nuovo Milan è sempre Rafael Leao, il fuoriclasse dimezzato che ha mostrato nel tempo le giocate di un calciatore superiore, ma senza garantirle”.
Il portoghese: “Quando Leao va in campo non sai mai cosa aspettarti. Se la luna è giusta, vince la partita da solo, ma se è di traverso, giochi in dieci. Intendiamoci, Leao ha già fatto sicuramente più di Balotelli, però è necessario che cresca sul versante della continuità. E questo sarà l’anno chiave, perché senza impegni infrasettimanali il focus sugli allenamenti sarà fortissimo. Le grandi squadre, i grandi club che non giocano nelle coppe devono puntare allo Scudetto. Una legge che Conte ha applicato benissimo al Napoli E lo stesso mercato rossonero fa capire che non avrà deroghe, non si prende Modric per arrivare secondi. Ma sistemata la questione della leadership e in attesa che la grande campagna di rafforzamento si completi, l’apertura di credito nei confronti di Leao, che non è stata fatta a Theo Hernandez e queste sono scelte ben precise, è condizionata alla fine di una fanciullezza sportiva che a 26 anni non ha più senso. Allegri è l’uomo giusto per farlo diventare un campione adulto, ma il primo a volerlo deve essere lui”.
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