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INTERVISTE

Collovati: “Leao resti, ma basta sbuffare. Zaniolo, dov’è il talento?”

intervista Collovati AC Milan
Fulvio Collovati, ex difensore di Milan e Inter, ha parlato al 'Corriere della Sera' del momento dei rossoneri di Stefano Pioli e non solo

Daniele Triolo

Fulvio Collovati, ex difensore di Milan e Inter, ha rilasciato un'intervista in esclusiva al 'Corriere della Sera' oggi in edicola. Argomento dibattuto, il momento dei rossoneri di Stefano Pioli e dei nerazzurri di Simone Inzaghi, rispettivamente a -12 e -13 punti dal Napoli capolista in Serie A. «Ma la situazione più critica è quella del Milan» assicura Collovati. Ecco, dunque, le sue dichiarazioni sul Diavolo.

Collovati sul Milan di Pioli, Zaniolo e il futuro di Leão

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Sui problemi del Milan: testa, gambe o tutto insieme? «È la stessa cosa: se non va la testa, non vanno le gambe. Il Milan deve recuperare fame e umiltà. L’anno scorso ha vinto perché tutti correvano, tutti difendevano, tutti attaccavano. Senza fuoriclasse, ma con un gruppo vero. Oggi molti sono seduti, il Mondiale si è fatto sentire, Olivier Giroud è stanco, come Theo Hernández. E Rafael Leão sbuffa».

Su Nicolò Zaniolo come soluzione ai problemi rossoneri: «Sono sincero, sento parlare del suo talento da anni, ma io ancora non l’ho visto. Lo tiri fuori. Poi chissà, il Milan magari lo potrebbe anche valorizzare, è possibile. Però io avrei preso un centravanti giovane, secondo me la vera emergenza sta lì, per il futuro ma anche già per il presente. Ante Rebić non è più lui, Divock Origi è una delusione. E Zlatan Ibrahimović ormai mi sembra più un dirigente che un giocatore. I soldi, se li hai, li devi spendere per la punta».

Su quanto sta incidendo, in questo Milan, il deludente calciomercato estivo 2022: «Charles De Ketelaere doveva fare la differenza, invece è molto acerbo. Ci sta aspettarlo, come con Sandro Tonali, però se l’obiettivo quest’anno era rivincere forse il Milan aveva bisogno di prendere giocatori più pronti, meno di prospettiva. Poi sta pesando moltissimo l’infortunio di Mike Maignan: da solo l’anno scorso ha portato 7-8 punti. Il suo rientro è fondamentale».

Su Pioli finito sotto processo: «Con lo Scudetto ha dimostrato di essere un grande allenatore, ha avuto meriti enormi, ma forse dovrebbe tornare a essere un po’ più autoritario e un po’ meno accondiscendente in questa fase, dove troppi giocatori vanno per conto loro. Tatticamente, potrebbe giocare con un mediano in più. Ma la verità è che non ha tutta questa scelta …».

Sul Napoli di Luciano Spalletti: «Il Napoli sta facendo una stagione super, merita questo scudetto anche per il gioco. Raggiungerlo è impossibile. A Salerno gli mancava Khvicha Kvaratskhelia e ha vinto lo stesso. Altro passo, altro ritmo. Realisticamente, Milan e Inter ora devono mettere la testa sul piazzamento Champions: oggi è il loro Scudetto. Non centrare l’obiettivo sarebbe un fallimento clamoroso. Anche perché Lazio, Roma e Atalanta sono meno strutturate. Il quarto posto è un dovere, un obbligo».

Sul futuro di Leão: «Lui invece farebbe bene a restare. Può e deve ancora crescere, meglio farlo dove sei al centro del progetto. Ma deve smettere di sbuffare. E tornare a sorridere». 'Zaniolo? Neanche gratis': Milan, c'è chi dice no al suo acquisto >>>

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