Sul DS che dovrà scegliere il nuovo allenatore: «Mi auguro che chiunque sia il direttore sportivo, sia poi lui a decidere il nome del nuovo tecnico. Sarebbe paradossale il contrario ...».
Di nuovo sulla coppia Paratici-Allegri al Milan: «Se la volontà - che approvo - è quella di fare un Milan più italiano, direi di sì. Tra i nostri allenatori liberi sulla piazza Max è il migliore. È un vincente e conosce già Milanello, ma anche la squadra, per averla affrontata fino a un anno fa da avversario. Saprebbe, insomma, dove mettere le mani da subito».
"Allegri non si può discutere. I risultati parlano per lui"
—Sui ritorni che al Milan non hanno mai portato bene, come il suo o quello di Arrigo Sacchi: «L’idea che mi sono fatto è che in certi casi i calciatori pensino: “Ah, è tornato lui, quindi possiamo rilassarci”. Io, poi, tornai forse troppo presto. Però poi ci sono anche le eccezioni: guardi Carlo Ancelotti al Real Madrid. Anche se con quei giocatori è un pochino più facile (ride n.d.r.)».
Su Giovanni Galeone che ha detto che Allegri al Milan vincerebbe lo Scudetto in due anni: «Conosco bene Giovanni e penso si diverta un po’ a lanciare una provocazione. Le cose andrebbero viste da vicino, dall’interno. Allegri dovrebbe innanzitutto entrare nella testa dei giocatori, perché i problemi del Milan attuale sono tutti lì. Mancano i leader e non c’è uno zoccolo duro italiano a trainare gli altri. La mia impressione da fuori, poi, è che lo spogliatoio non sia del tutto compatto, che ci siano gruppi e gruppetti. Ecco, Max nel caso dovrebbe cominciare da lì».
Su chi pensa che il calcio di Allegri sia ormai superato: «Max non si può discutere. Non sarà spettacolare, ma i risultati parlano per lui. E chi crede che il suo calcio sia antico, semplicemente non ne capisce molto di questo sport».
Su chi vedrebbe bene sulla panchina del Milan nel caso non fosse Allegri: «Resto sugli italiani. Antonio Conte è una garanzia, anche se non so se possa o voglia muoversi da Napoli. Una chance in una big la meriterebbe Gian Piero Gasperini, che mi pare sia in uscita dall’Atalanta».
Su Roberto De Zerbi, fuori dalla Serie A, ma con un curriculum da milanista: «È molto sponsorizzato, quindi immagino pure bravo. Comunque, la mia stima per De Zerbi è salita molto da quando lavora all’estero: ha avuto il coraggio di uscire dall’Italia e accumulare esperienza prima in Ucraina, poi in Premier League e in Ligue 1. Magari oggi è pronto a tornare». LEGGI ANCHE: Dall'Inter al Milan, il colpo di calciomercato che proprio non ti aspetti >>>
© RIPRODUZIONE RISERVATA
/www.pianetamilan.it/assets/uploads/202512/4b431fbc4f8b903f6fd92bd763548c78.jpg)