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Fabio Capello (ex allenatore AC Milan) | Milan News (Getty Images)
Fabio Capello, ex allenatore di Milan, Juventus e Roma, ha attaccato Pep Guardiola, attuale manager del Manchester City e suo ex giocatore nella Capitale nella prima parte della stagione 2002-2003, in un'intervista rilasciata a 'El Mundo'.
"Non ho alcun problema a dire che ha fatto cose meravigliose, quella con il Barcellona è stata la terza rivoluzione nel calcio dopo l'Ajax di Johan Cruijff e il Milan di Arrigo Sacchi. Però una cosa non mi va giù di lui: la sua arroganza. Sia al Manchester City che con il Bayern Monaco cambiava qualcosa nelle partite chiave, per poter dire: 'Vinco io, non i giocatori'. Questa arroganza gli è costata diverse Champions League. Nel 2023, quando l'ha vinta con il City, è stata l'unica in cui non ha fatto nulla di strano nelle partite decisive".
"Non è direttamente colpa sua - ha proseguito Capello su Guardiola - ma ha causato danni enormi al calcio perché tutti hanno passato dieci anni a cercare di imitarlo. Questa idea di gioco ha rovinato il calcio italiano, tutti pensavano che quello fosse l'unico modo per giocare bene. Tutti passaggi orizzontali, una tale noia che ha allontanato tanti tifosi dal calcio, che ora guardano gli highlights: perché guardare 90 minuti di passaggi orizzontali? Per fortuna ora il calcio sta cambiando, anche la Spagna ha cambiato le cose vincendo l'ultimo Europeo giocando con più velocità".
Infine, Capello ha ricordato un aneddoto su Guardiola quando lo allenava ai tempi della Roma: "Un giorno venne a spiegarmi come avrei dovuto svolgere il mio lavoro e io gli risposi: 'Vai a correre, ne parliamo più tardi'. Il fatto è che lui camminava in campo e non potevo certo schierarlo quando c'erano giocatori che meritavano di più. Fine del dibattito". LEGGI ANCHE: Calciomercato Milan, due nomi per il vice Pulisic: giocano in Serie A >>>
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