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Calciomercato Inter – Zanetti: “Spero che Lautaro Martínez resti con noi”

Javier Zanetti, vicepresidente dell'Inter (credits: GETTY Images)

Javier Zanetti, vicepresidente dell'Inter, è intervenuto in diretta ai microfoni di 'Sky Sport'. "Coronavirus, è una situazione che non va sottovalutata"

Daniele Triolo

"NEWS INTER - Javier Zanetti, vicepresidente dell'Inter ed ex calciatore nerazzurro dal 1996 al 2014, è intervenuto in diretta ai microfoni di 'Sky Sport' per rispondere alle tante domande dei tifosi da casa. Queste le dichiarazioni di Zanetti:

"Su Lautaro Martínez, seguito da Barcellona e Real Madrid: "Lo vedo allenarsi felice coi suoi compagni, con l’Inter. Mi auguro che resti, è un nostro patrimonio insieme ad altri ragazzi, è cresciuto tantissimo. Quando lo abbiamo preso lo seguivamo da tempo, era il più promettente del calcio argentino. Parlando con Diego Milito avevamo capito che potesse avere un futuro importante. Fa parte dell’Inter, è cresciuto tantissimo, è un punto fermo della sua Nazionale".

"Sulla stagione di Serie A interrotta per il coronavirus: "È una situazione drammatica, difficile in tutto il mondo perché il virus sta colpendo tante popolazioni. È una situazione che non deve essere sottovalutata. C'è grande preoccupazione. Noi per primi, avendo una proprietà cinese, ci siamo resi conto che era una cosa molto grave. Poi il virus è arrivato in Italia con tanti deceduti e molti che lottano per la vita. Dobbiamo stare molto attenti".

"Sul Belgio che ha deciso di cancellare il campionato in corso: "Scelta comprensibile perché nessuno può prevedere quello che accadrà. Bisogna riflettere, anche per rendere il calcio più sostenibile".

"Sull'ipotesi di un torneo a tre squadre con in palio lo Scudetto: "Penso che trovare una formula sia complicato ora, magari per le semifinali di Coppa Italia, le finali e le coppe internazionali c'è più tempo. Bisogna anche stare attenti a non compromettere la prossima stagione. Non è semplice prendere una decisione".

"Sul suo rapporto con l'Inter tra campo e scrivania: "Quando sono arrivato in Italia mi sono subito sentito in una famiglia. L'Inter è resiliente, cade ma ha la forza per rialzarsi sempre ed è questo che ci contraddistingue. Fa parte del nostro DNA, la viviamo così. L'Inter è anche responsabilità sociale, cerca sempre di aiutare chi ne ha bisogno, abbiamo questi valori ed è bello trasmetterli rappresentando questa società . È complicato, ma per il significato che ha avuto ricordo la prima partita con l'Inter, davanti alla mia famiglia. Ho realizzato un sogno giocando a 'San Siro'. Poi penso anche alla finale di Coppa UEFA, sono pure riuscito a segnare e ho vinto il primo trofeo in nerazzurro".

"Sul suo allenatore preferito: "Direi Luigi Simoni e poi José Mourinho, con lui siamo riusciti a fare qualcosa di straordinario".

"Sul 'triplete' del 2010: "Fu un momento di grande emozione, ma mi piace ricordare tutto il percorso di quel trionfo. Mi viene in mente la partita di Kiev, eravamo fuori dalla competizione, ma riuscimmo a sistemare le cose, poi la partita di ritorno col Barcellona dopo una gara d'andata esaltante. Ancora soffro a guardare la partita del 'Camp Nou', non finiva mai, poi a Madrid abbiamo coronato un sogno che inseguivamo da tempo e per me, che avevo 37 anni, era l'ultima possibilità di alzare al cielo il trofeo. È successo tutto nel momento più felice della carriera, proprio in quella partita raggiungevo le 700 partire con l’Inter, è stato tutto straordinario".

"Sui fuoriclasse affrontati in carriera: "Penso a Lionel Messi nelle due semifinali di Champions League, ma ricordo una partita contro la Juve con Simoni che mi diede il compito di marcare Zinedine Zidane, togliergli la palla era molto difficile. Andò bene e vincemmo 1-0, per me fu una partita significativa dal punto di vista della concentrazione che con Zizou doveva essere ai massimi livelli dal primo all’ultimo minuto. Ricordo che era difficile anche controllare Thierry Henry".

"Sui suoi migliori compagni di squadra: "Ronaldo il Fenomeno aveva grande classe e grandissima qualità, ma ho avuto anche la fortuna di giocare con Messi in Nazionale". QUESTI INVECE I RICORDI ROSSONERI DI ANDRIY SHEVCHENKO >>>

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