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Boban a 360°: “Non mi pento del calcio al poliziotto. Su Maradona…”

Milan Boban ex AC Milan

Zvonimir Boban, ex calciatore e dirigente del Milan, ha rilasciato un'intervista dove ha parlato di alcuni aneddoti del passato e di Maradona

Enrico Ianuario

Intervenuto ai microfoni del 'Financial Times', quotidiano britannico, Zvonimir Boban ha parlato del calcio dato ad un poliziotto nel 1990 e di Maradona. Queste le parole di 'Zorro'.

Sul calcio dato all'agente di polizia in Croazia: "Non me ne pento per niente. Era una lotta per la libertà contro il regime. E non era contro i serbi, non era contro qualcuno in particolare. Non è mai giusto prendere qualcuno a calci, ma la polizia mi aveva già colpito altre volte. E io li stavo insultando nelle peggiori maniere. Ero troppo giovane, troppo stupido per capire quella situazione. Ho anche pensato di tornare a casa per combattere. Sono orgoglioso di quello che abbiamo fatto, era fondamentale dire qualcosa sulla causa croata".

Sul match contro la Francia nel '98: "Ho commesso l'errore più grande della mia vita in quella partita. Ero il capitano e abbiamo segnato. Ho urlato a tutti: 'Ora dobbiamo essere concentrati'. Un minuto dopo ho perso palla nel peggior punto possibile, a 20 metri dalla nostra porta, e la Francia ha pareggiato. Non me lo perdonerò mai. Questa è la vita. Nei giorni successivi alla partita ho perso due chili, non riuscivo a dormire. E anche oggi non non riesco proprio a superarlo".

Sui calciatori più grandi di sempre: "Ne metterei quattro: Pelé, Maradona, Messi e Ronaldo il Fenomeno. Ma uno è il più grande di tutti, è Maradona. Se Ronaldo, Pelé e Messi hanno toccato l'anima del pallone, Maradona quell'anima se l'è presa. Il suo calcio di punizione col Napoli contro la Juventus è il gol più bello della storia. Come abbia calciato il pallone, nessuno lo capirà mai. Abbiamo provato a rifarlo in allenamento, ma ci è soltanto venuto da ridere".

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