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Benetti: “Pioli ha avuto la pazienza di aspettare il suo momento” | News

Benetti: 'Pioli ha avuto la pazienza di aspettare il suo momento' | News (getty images)
Romeo Benetti, ex calciatore di Milan e Juventus, ha rilasciato delle dichiarazioni su Massimiliano Allegri e Stefano Pioli

Enrico Ianuario

INTERVISTA BENETTI

Romeo Benetti, ex calciatore di Milan e Juventus, ha rilasciato un'intervista ai microfoni de 'La Gazzetta dello Sport'. Queste le sue dichiarazioni.

Su Pioli: "Non sapevo di questa coincidenza di date. Stefano era molto attento ai corsi, non si perdeva una lezione, seguiva tutto e quando parlava lui gli altri stavano zitti e lo ascoltavano, perché non diceva mai banalità. Si può dire che aveva già allora il piglio del leader che gli viene riconosciuto oggi. Io ho giocato con Scirea e, ripensando a lui, Stefano gli assomigliava caratterialmente, perché per essere leader non è necessario fare tanti discorsi".

Se immaginava potesse diventare un grande allenatore: "I presupposti c’erano tutti, ma poi non basta essere bravi. Bisogna anche vedere dove trovi. Lui è sempre stato bravo e soprattutto ha avuto pazienza di aspettare che arrivasse il suo momento, perché avrebbe meritato di vincere uno scudetto prima".

Benetti su Allegri: "Era molto diverso rispetto a Pioli, direi meno attento. Sembrava che avesse qualcosa meno rispetto a lui. Pensava che fosse tutto facile, forse perché come giocatore non aveva avuto grandi difficoltà, ma il calcio è più complesso di come sembra perché è fatto di molte sfumature".

Sul confronto tra Allegri e Pioli: "Intanto con il tempo è cambiato, poi è stato anche più fortunato di Pioli, specialmente all’inizio della carriera. Ricordo che a Cagliari partì molto male, ma il presidente non c’era. Appena tornò, lui vinse la prima partita e così si salvò. E poi Max è molto maturato con l’esperienza al Milan che sicuramente gli è servita, perché le grandi società aiutano a crescere. E infatti da lì ha fatto il salto alla Juve".

Su con chi è più legato: "A entrambi, anche se non li sento da tanto tempo, perché non voglio disturbarli. Ma so che se li chiamassi per un favore o una maglia, non mi direbbero di no, perché sono due ottime persone, prima che due grandi allenatori".

Su quale squadra tiferà oggi: "Per tutte e due, perché quando ero al Milan battevamo la Juve e poi quando sono passato alla Juve battevamo il Milan. Mi auguro soltanto che sia una bella partita con molti gol".

Se è vero che non guarda le partite in tv: "Confermo, perché non ho abbonamenti per seguirle in diretta e mi accontento di vedere le sintesi nella “Domenica Sportiva”. Però non mi perdo le emozioni della radio e ascolto sempre “Tutto il calcio minuto per minuto”".

Sul perché non è diventato allenatore: "Semplice: perché mia moglie non ha voluto. Troppo stress. Vuole mettere la pace e la tranquillità che c’è qui sulle colline di Chiavari?". Segui insieme a noi Milan-Empoli, gara del campionato di Primavera.

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