Cosa comporta il fatto che i due club sono entrambi di proprietà di un fondo? Che non si sa a chi si sta vendendo un bene pubblico. Non ho letto il contratto, ma il riepilogo del legale consulente del Comune ed è chiaro che il soggetto acquirente, di fatto, non si sa chi sia e a chi faccia realmente capo. Il tema vero sono i fondi esteri. Un fondo di investimento cosiddetto di Private equity, cioè di capitale privato, è un contenitore, una scatola. È gestito da Tizio, che può essere di qualsiasi nazionalità, ma nel caso di specie di Inter e Milan è in entrambi i casi americano. Tizio gestisce la scatola ed è l’unico a sapere cosa entri in quella scatola: nei fondi che controllano i due club si fa riferimento a fondi pensione, fondi comuni di investimento e altri investitori istituzionali. Vuol dire che ci può essere di tutto.
Usando una terminologia impropria, non sapremo mai chi è il proprietario dei soldi. Nel momento in cui il comitato antimafia del Comune di Milano li mette davanti all’obbligo di comunicare il titolare effettivo, la risposta è che la documentazione è riservata e di conseguenza non consentono la visione. Il Comune invece di cacciarli non fa una piega. E allora basta. Lo stadio verrà venduto, io non ho dubbi. In ballo ci sono interessi enormi,nonostante un contratto per me assurdo sotto molteplici profili e dei rischi futuri
Nel contratto è prevista anche una clausola di earn out? Ma di che parliamo? Se le due squadre controllano una società, e a monte delle due società ci sono decine di società offshore, parliamo del nulla. Possono annacquare qualsiasi operazione. È chiaro che non è un’operazione trasparente. Il bene pubblico verrà venduto a chissà chi, che ne farà chissà che cosa, nonostante le promesse di far partecipare alle eventuali plusvalenze".
© RIPRODUZIONE RISERVATA



/www.pianetamilan.it/assets/uploads/202503/322681e1ce99422e9df9d0a483e577f9.jpg)
/www.pianetamilan.it/assets/uploads/202512/d6910b755a6a68ad2e896fd55faf59af.jpg)