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Baresi si racconta: “Capitano per 15 anni, Scudetto della Stella e addio”

Franco Baresi, storico capitano del Milan (credits: GETTY Images)

MILAN NEWS - L'intervista completa allo storico capitano e numero 6 del Milan Franco Baresi, rilasciata ai microfoni dei colleghi di Milan TV

Giacomo Giuffrida

NEWS MILAN - L'intervista esclusiva di Franco Baresi ai microfoni di Milan TV. Nel giorno del suo 60° compleanno, lo storico capitano e numero 6 del Milan, ha raccontato alcuni retroscena sul suo passato e non solo. Ecco l'intervista completa:

Sui 60 anni compiuti: "Un po' d'emozione, mi vengono in mente tante cose, il percorso che ho fatto insieme a questo club. Ho vissuto momenti che rimangono nei miei pensieri e nei miei ricordi. Liedholm è stato quello che mi ha lanciato, Rivera il mio capitano, Paolo l'ho visto esordire e crescere, ha preso il testimone e poi sappiamo quello che ha fatto. Per me essere stato accanto a questi super è stato un onore".

Sul Milan: "Ho sempre creduto in questa società, ho sempre creduto di poter raggiungere soddisfazioni, il Milan mi ha dato tutto questo, ho sempre cercato di ripagarlo dando il meglio sul campo".

Sulla fascia da capitano: "Un orgoglio aver rappresentato il Milan per tutti questi anni, ho portato la fascia per 15 anni, è un pezzo di stoffa che dà effetti incredibili su chi la porta. Mi ha dato un ulteriore stimolo, una ulteriore responsabilità. L'ho indossata a 22 anni, forse non ero pronto ma ho imparato strada facendo, all'inizio non contavo niente, dovevo farmi valere sul campo e non con la voce, questo mi ha dato il là ad essere un punto di riferimento, ispirare i compagni, avere coraggio e non lasciare indietro nessuno".

L'esordio con il Milan: "Al Milan sono arrivato che ero adolescente, ho fatto tutta la trafila del settore giovanile. Ero in trepidazione, quando la mattina seppi che avrei giocato non mi rendevo quasi conto. Quei giocatori con cui ero negli spogliatoio li vedevo in televisione, nelle figurine. Mai avrei pensato di poter essere accanto a loro in quei momenti".

Lo Scudetto della Stella: "Ancora adesso non mi rendo conto, facemmo una grande impresa. Ricordo quel giorno, Rivera parlò a tutto lo stadio, sono passati tanti anni. Mai avrei pensato di vivere tutto quello che poi ho vissuto con questa maglia. Abbiamo fatto felice tanto il nostro popolo rossonero ed approfitto per ringraziarlo, mi ha sostenuto fin dal primo giorno. C'è un grande rapporto tra me e la gente, questo mi inorgoglisce".

Sulla tenuta in campo, con la maglietta fuori dai pantaloncini: "Era un po' il mio vizio, non mi sentivo a mio agio quando me la facevano mettere dentro. In campo internazionale gli arbitri non volevano, ero un po' a disagio".

Un ricordo del passato: "Il ricordo del maggio dell'88 fu particolare, ancora ho negli occhi San Siro pieno. Rividi la gioia e l'emozione di tutti. Poi l'anno dopo a Barcellona...".

L'addio al calcio: "Fu una scelta ponderata, la pensavo durante l'anno. Fu particolare, ho avuto problemi al tendine, mi sono accorto che non mi allenavo come volevo. Quando ti accorgi che non sei più imbattibile devi dire basta e guardare avanti per altre esperienze".

"Credo che sia fondamentale il comportamento che uno ha e che porta avanti in campo e fuori. Devi stare attento a chi non è sempre in campo, non bisogna mai dimenticare nessuno e lasciare indietro nessuno".

Infine sul Coronavirus: "Stiamo attraversando un momento molto difficile, essere squadra è fondamentale. Guarderemo il futuro in maniera diversa dando importanza a tutto ciò che ci circonda". Intanto ecco le dichiarazioni dell'ultim'ora di Paolo Scaroni >>>

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