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Ancelotti: “Titolo in Premier non assegnato? Giuste lamentele del Liverpool”

Carlo Ancelotti, manager dell'Everton (credits: GETTY Images)

Carlo Ancelotti, manager dell'Everton e grande ex rossonero, ha solidarizzato con i 'cugini', che rischiano di veder sfumare un titolo ampiamente meritato

Daniele Triolo

"NEWS DALL'ESTERO - Carlo Ancelotti, manager dell'Everton ma grande ex Milan tra campo e panchina, ha rilasciato un'intervista ai microfoni de 'L'Equipe'. Queste le dichiarazioni più importanti di Ancelotti sul futuro della Premier League 2019-2020, che il Liverpool, capolista del torneo a +25 sul Manchester City prima dello stop, rischia di vedersi sfuggire dalle mani qualora il campionato non venisse concluso ...

""Beh, avrebbero ragione a lamentarsi se non venisse assegnato, però la cosa che più importa in questo momento è la salute delle persone. Bisogna pensare solo a questo e seguire le direttive dei Governi, restando a casa". Il Liverpool, Campione d'Europa nel 2019, incredibilmente non vince il campionato inglese dal 1990. "Vedremo cosa uscirà fuori dalla riunione. Uno degli aspetti importanti è che tutti i club riprendano contemporaneamente, che non ci siano disparità, che nessuno abbia un vantaggio sugli altri. Posteriormente, non importa il tempo di interruzione. I giocatori di oggi possono riprendersi fisicamente in 15 giorni".

"Questo è il più lungo stop del calcio contemporaneo. Ecco le parole a tal proposito di Ancelotti: "È molto, però un giocatore non ha alcun problema a disputare una partita dopo sette-otto settimane di riposo. Ovviamente non sarà al 100% una volta tornato, però ha la capacità di giocare, non ho dubbi. Tutte le squadre saranno nelle stesse condizioni fisiche. Ci alleneremo giocando".

"Il tecnico di Reggiolo si è espresso anche sul giocare a porte chiuse: "Non importa quando si riparte. Prima bisogna assicurarsi che tutto sia sicuro e tutti siano protetti. I giocatori sicuramente, ma anche le persone che lavorano attorno alla partita come i giornalisti, la sicurezza... Giocare a porte chiuse non è il massimo per il calcio ma se è necessario per garantire la sicurezza di tutti può essere un'opzione". Ancelotti, poi, ha parlato anche della pandemia da coronavirus, dimostrandosi però non particolarmente preoccupato per quanto succederà.

""Dovremo però cambiare il nostro stile di vita. Questa situazione trasformerà la società: ci saranno relazioni diverse e più umane. Mai come adesso ci si rende conto di quanto sia importante il rapporto con una figlia o con la moglie. In questi giorni c'è più comunicazione nelle famiglie rispetto a quando stavamo solo con la faccia davanti al telefono. La natura ci ha lanciato un segnale ed è arrivato il momento di fermarci per un po'. Questa situazione contribuirà a rendere tutti i sistemi sanitari più efficienti di quanto non lo fossero prima". LEGGI L'INTERVISTA DI OLIVER BIERHOFF SUL MILAN >>>

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