Su che tipo di allenatore è Gattuso: «Credo che la cosa più difficile che Rino abbia dovuto fare da tecnico sia stata togliersi di dosso l’etichetta che aveva da giocatore e secondo me c’è riuscito. Ho visto tante partite delle sue squadre, l’ho intervistato più volte e sono andato a vederlo lavorare a Milanello: ha idee e concetti che vanno al di là dell’aspetto mentale e caratteriale. Aspetto mentale che però è una base che accompagna tutti gli allenatori: la differenza la fa chi tocca le corde giuste al momento giusto».
Su cosa potrà dare Gattuso alla Nazionale Italiana e perché il Presidente della F.I.G.C., Gabriele Gravina, lo ha scelto: «Allenare la Nazionale secondo me è un gioco di equilibri. Anche a livello personale: devi gestire quello che covi per mesi e poi hai pochi giorni per mettere in pratica. Devi equilibrare le tue necessità che non possono essere tutte soddisfatte: quella è la cosa che deve riuscire a fare un allenatore di club che va ad allenare la Nazionale. Devi concentrare in poco tempo quello che normalmente fai in tanto: devi saper selezionare, concentrarti su alcuni aspetti e lasciarne altri. Gravina credo abbia scelto Rino perché è un bravo allenatore. Perché era libero. Perché conosce il calcio, conosce le esigenze di una Nazionale e ha le caratteristiche per toccarle quelle corde giuste di cui parlavo prima. Nel modo giusto».
"Barella e Tonali perni del centrocampo. Rovella è forte. Casadei e Locatelli ..."
—Su Nicolò Barella e Sandro Tonali possibili perni del centrocampo dell'Italia di Gattuso: «Assolutamente sì. Poi non so che modulo utilizzerà Rino, ma Rovella secondo me è un calciatore forte e nelle squadre di Rino c’è sempre stato un mediano basso. Anche Ricci in queste rotazioni può inserirsi. Casadei è un altro profilo che può essere utile. Poi c’è Locatelli che ha fatto una grande stagione. In mezzo non siamo messi male».
Su Davide Frattesi: «Dipende dalla scelta che farà. Non credo sia disposto a fare un’altra stagione come l’ultima. A gennaio avrei preso la sua stessa decisione e sarei rimasto all’Inter, nel finale ha dato una grossa mano e la stagione poteva essere trionfale. Ora non saprei».
Su come vede la corsa dell'Italia ai Mondiali 2026: «La fiducia passa attraverso il coraggio e il gioco. In ottica primo posto dobbiamo dare per scontato che la Norvegia le vinca tutte come noi, quindi per passare dobbiamo fare tanti gol. Secondo me è complicato, non impossibile. Io credo che sarà molto importante battere bene l’Estonia a settembre, poi sull’onda dell’entusiasmo arriveremo bene alla partita contro Israele. Certo, adesso la differenza reti è notevole ... ma ripeto: complicato, non impossibile».
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