Su Sacchi e Capello: "Sono i due allenatori che ho avuto con più tempo. Sacchi mi ha insegnato a diventare giocatore di calcio, mentre prima ero solo un calciatore. Capello invece è la persona che mi ha preso e mi ha messo in campo titolare a 20 anni in una delle squadre più forti del mondo, poi quando si gioca si cresce. Il rapporto con Arrigo è meraviglioso, anche perché conosco tutti i suoi difetti e li accetto (sorride, ndr). Mi ripete sempre che sono stato l’unico calciatore che dopo aver smesso ha avuto il coraggio di lavorare con lui. C’è un rapporto di stima straordinario".
Se si sente il cervello del suo Milan: "Credo di aver fatto parte di grandi squadre e grandi generazioni dove c’era il talento, la disciplina e il cervello. Non solo il regista aveva il cervello pensante, ma anche altri compagni. Io ho avuto la fortuna, e per questo poi abbiamo fatto la storia, di giocare con compagni con cervello. Io preferisco metronomo perché davo il tempo. La nostra fortuna è stata trovarci, grandi uomini e giocatori, insieme e vincere tanto".
© RIPRODUZIONE RISERVATA



/www.pianetamilan.it/assets/uploads/202503/81f5c00c695a21c00d78d45cc0b61f20.jpg)
/www.pianetamilan.it/assets/uploads/202512/557c296bda2f8770aab5fdffdf8cf643.jpg)