Su cosa farebbe se lo chiamassero al Milan il proprietario Gerry Cardinale o il Senior Advisor Zlatan Ibrahimović: “Ci parlerei. Ho imparato che non bisogna mai chiudere definitivamente le porte a qualcosa”.
Sul ruolo in cui si vedrebbe se dovesse rientrare nel mondo del calcio: “Club manager direi di no (ride, n.d.r.) e forse non ero nemmeno in grado di farlo. È un ruolo che richiede pazienza, devi essere un grande mediatore e io di pazienza non ne ho. Per me se qualcosa è “a”, resta “a”. Quindi, se mai tornassi, di certo non dietro la scrivania. Ho assistito a qualche trattativa con Mirabelli: il più delle volte mi sarei alzato”.
"Affezionato ai Berlusconi, alla vecchia scuola. Su Maignan dico ..."
—Su quanto segue oggi il calcio: “Sono un occasionale. Se c’è un film che mi interessa e la partita, è più facile che guardi il film”.
Sul Milan a 'stelle e strisce': “Io sono affezionato ai Berlusconi e ai Moratti. Insomma alla vecchia scuola, quei proprietari presenti sul territorio e tifosi delle squadre che possedevano”.
Sul possibile rinnovo di Mike Maignan con il Milan: “L’hanno fatto capitano ed è importante per lo spogliatoio. Quest’anno ha fatto qualche errore in più, ma è come per Donnarumma: quando uno ti abitua bene poi gli sbagli spiccano di più”. LEGGI ANCHE: Milan, ecco quattro buoni motivi per portarti a casa la Coppa Italia >>>
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