"Per me la stagione non è negativa anche perché il Milan non ha a parer mio la rosa di pari livello rispetto all'Inter. Meglio del secondo posto a livello di campionato non poteva ottenere. Il lavoro che Stefano ha fatto sicuramente è buonissimo. Purtroppo in Europa non è andata molto bene anche perché ha beccato la Roma in un momento incredibile e poi oltreconfine non è mai semplice vincere. Da lì si può parlare di stagione negativa ma semplicemente perché hanno vinto i vicini di casa."
Cosa manca secondo lei al Milan per colmare il gap con i vicini di casa, ovvero l'Inter?
"Io ero già scettico all'inizio dell'anno con la campagna acquisti fatta. Sono stati presi dei giocatori di secondo livello nei loro campionati che non giocavano. Da noi sono stati una sorpresa invece perché se il Milan è arrivato secondo significa che comunque il nostro calcio è di un livello molto più basso rispetto agli altri campionati. I giocatori che sono arrivati come Pulisic e Loftus-Cheek non giocavano e facevano fatica a Londra mentre qui in Italia hanno fatto poi bene. Ora bisognerà intervenire sia in avanti che a centrocampo. È ovvio che se andrà via Maignan bisognerà poi sostituirlo. Di sicuro con qualche giocatore si farà cassa, è scontato."
"Addio di Maldini? Una botta importante per il Diavolo"
—Lei chi sacrificherebbe per autofinanziare la campagna acquisti se proprio deve far partire qualcuno tra Theo, Leão e Maignan?
"Io sicuramente cederei Leão perché è quel giocatore che fa incazzare... nel senso positivo. Rafa dovrebbe essere uno dei numeri uno al mondo e avere una continuità fuori dal normale. È ancora giovane e magari fra qualche anno la troverà. In questi anni non ha mai trovato questa continuità che serve per stare nel Milan così come nelle grosse squadre."
Si dice che con la partenza di Paolo Maldini siano calati tutti i big: da Theo a Leão passando per Maignan, Bennacer, Tomori e Thiaw. È d'accordo?
"Lei ha detto bene ma non credo per questa ragione perché nel calcio spesso succede che va via uno o va via un altro. Diciamo che senza dubbio perdere una persona come Maldini, che lavora non solo da tifoso ma di più è stata una botta importante. Per i giocatori stessi così come per tutto l'ambiente. Paolo è la storia del Milan e lavorerebbe anche a gratis per il club. La sua perdita ha fatto capire che c'è qualcuno che probabilmente pensava che la smania di potere di Maldini non potesse andar bene in quel Milan...."
Valtolina: "Milan, prendi Conte. Su Thiago Motta ..."
—Per il prossimo allenatore sceglierebbe uno che coniuga il bel gioco ai risultati oppure un tecnico che pensa solo a vincere?
"Io prenderei sempre un allenatore tra virgolette funzionale che poi è sempre difficile trovare. Simone Inzaghi unisce il gioco bello alle vittorie, è quello che tutti vorrebbero. Purtroppo credo diventa difficile farsi un idea ma sicuramente se si vuole sempre far meglio bisognerà ascoltare chi prenderanno poi come allenatore. Ogni tecnico ha i suoi modi di lavorare e i suoi metodi. Bisognerà fare grossa attenzione..."
Quindi tra i nomi circolati ovvero Conte, Lopetegui, Gallardo, De Zerbi, Van Bommel, Thiago Motta e Fonseca lei chi prenderebbe?
"Oggi come oggi prenderei Conte perché hai la certezza che nell'immediato raggiunga anche i risultati rispetto ad altri allenatori. Poi nel calcio si può anche essere smentiti. Ma se devo scegliere un allenatore che sta iniziando ad avere successo allora prenderei Motta del Bologna."
Quello più vicino in queste ore è Paulo Fonseca, ex tecnico della Roma. Anche lui non convince la piazza, virare sul portoghese sarebbe una scelta sbagliata?
"Sto seguendo il suo cammino in Europa e sicuramente è un allenatore che conosce l'ambiente Italia e partirebbe con dei vantaggi."
Intervista a cura di Alessandro Schiavone.
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