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Milan, Zuberbuhler: “Donnarumma tra migliori al mondo” | ESCLUSIVA PM

Milan, esclusiva a zuberbühler (GettyImages) AC Milan

L'ex portiere Zuberbuhler ha parlato di Donnarumma, attuale numero uno del Milan, in esclusiva ai nostri microfoni. Le sue parole.

Redazione

di Alessandro Schiavone

In questi giorni intorno al Milan si sta parlando molto di Gianluigi Donnarumma, estremo difensore classe 1999. L'ex portiere Pascal Zuberbuhler, ora allenatore dei portieri, ha parlato di lui in esclusiva ai microfoni di PianetaMilan.it. Ecco tutte le sue dichiarazioni.

Buongiorno Pascal, chi sono i migliori portieri al mondo oggi secondo lei?

“È difficile fare solo un nome. Manuel Neuer prima del Mondiale in Russia è stato fuori un anno e aveva fatto una sola partita di preparazione, alla vigilia contro l’Austria. Poi tutti sappiamo com’è andata a finire per la Germania (eliminazione ai gironi n.d.r.). E Neuer ne pagò le conseguenze, giocando al di sotto delle sue potenzialità. Dopo quel mondiale disastroso, tanti lo davano per finito dicendo che non sarebbe tornato ai livelli di prima. Invece lui è tornato ad altissimi livelli vincendo anche la Champions League da protagonista con il Bayern Monaco. Che classe!”

E oltre a Neuer?

“Jan Oblak. Lo sloveno è un grande portiere che da anni sforna prestazioni fantastiche con l’Atletico Madrid e mi piace seguirlo perché riesce sempre ad adattarsi ai nuovi sistemi di gioco di Diego Simeone. Poi, Alisson Becker che è stato magnifico nell’anno della vittoria della Premier League del Liverpool. Ed Ederson del Manchester City. Entrambi sono brasiliani e ottimi portieri. Poi mi piace Ter Stegen ma il tedesco ha pagato i fallimenti del Barcellona in Champions League degli ultimi tempi.”

E Gianluigi Donnarumma?

“Certo, anche Donnarumma appartiene ai top mondiali! Quello che mi colpisce di lui è il fatto che sia il titolare del Milan da quando aveva 16 anni. Questo è incredibile e difficile da credere. Io a 16 anni giocavo in strada (ride n.d.r). All’inizio la pressione da gestire era monumentale soprattutto perché il Milan faceva fatica. Sebbene Donnarumma sia un grandissimo portiere, questo non basta per far vincere una squadra di calcio e il Milan solo da quest’anno è tornato ad alti livelli. Ma Donnarumma è da sempre sotto i riflettori, soprattutto adesso con questa storia del contratto sta vivendo una situazione complicata. Vi ricordate il casino che scoppiò quando a 18-19 anni non voleva prolungare e i tifosi lo rimproveravano dicendo che pensava solo ai soldi e lo attaccavano? Questo non è giusto, Gigio ha bisogno di qualcuno che lo protegga perché non è colpa sua se oggi giorno tutto finisce sui giornali. Solo la società e il suo agente Mino Raiola sono responsabili per il rinnovo del contratto, non lui. Per me non viene aiutato abbastanza ma grazie a Dio ne è uscito ancora più forte. Le aspettative su di lui sono altissime ma lui ogni anno dimostra di avere grandi qualità. Donnarumma è un portiere impressionante e rappresenta il futuro della nazionale italiana e spero anche del Milan.”

Va a scadenza di contratto a giugno, rimarrà?

“Lo spero ma non sono sicuro. Ma io sono dell’idea che, prima o poi, cambiare aria e andare a giocare in un altro Paese e in un altro campionato sia un bene per ogni calciatore. Solo così cresci. Se rimani sempre nello stesso club e circondato dalle stesse persone finisci in una comfort zone e questo frena la tua crescita. Ma per fare il prossimo passo nella tua carriera a volte devi uscire dalla tua comfort zone e andare via.”

Dopo otto anni i rossoneri sono vicini alla qualificazione in Champions League. Non crede che lasciare adesso, sul più bello, sarebbe un errore?

“Concordo e spero che trovino un accordo per il rinnovo. Ma Gigio può giocare ovunque, in tutte le squadre del mondo.”

Nell’arco della sua carriera potrà eguagliare e superare la leggenda Gianluigi Buffon?

“Può farcela se non subisce troppi infortuni. Parlando di Buffon, che professionista fantastico e personaggio positivo! Sono fiero di averlo incrociato sia in campo che fuori. Una persona fantastica.”

Il calcio è in continua evoluzione ed à inutile negarlo, il ruolo del portiere è cambiato enormemente negli ultimi anni. Essere bravo a parare non basta più, i portieri devono saperci fare con i piedi. Secondo lei nel giorno di oggi Oliver Kahn, Gianluca Pagliuca, Peter Schmeichel ecc, che erano bravissimi sulla linea di porta ma così così nell'utilizzare i piedi e costruire dal basso, avrebbero sfondato?

“Il portiere del Barcellona Marc-Andre Ter Stegen partecipa al 75% degli allenamenti con la squadra. Ai miei tempi la maggior parte del tempo ci allenavamo tra di noi portieri con il preparatore dei portieri sul campo accanto. Erano allenamenti con esercizi specifici per i portieri. Ma il modo di giocare è cambiato e adesso un portiere deve partecipare all’azione e stare ‘connesso’ alla sua squadra durante la partita. Questo è fondamentale. Direi che la mia generazione non sarebbe rimasta a guardare e ci saremmo sicuramente adattati grazie agli allenamenti di squadra a cui avremmo partecipato. Quindi sicuramente avremmo migliorato nel gioco coi piedi. Un giocatore che non si sa adattare non va lontano. Vale lo stesso discorso per voi giornalisti, se non aggiornate il vostro modo di scrivere non avete alcuna chance.”

Ai mondiali tedeschi del 2006, con la tua Svizerra agli ottavi avevi parato il rigore ad un certo Andriy Shevchenko, uno degli attaccanti più forti e vincenti della storia rossonera. Che ricordi hai di quel momento?

“Fu un momento emozionante per me. Lo incontro spesso ai tornei della FIFA e posso dire che Shevchenko è una leggenda e un idolo del calcio mondiale. Ha avuto una grande carriera da calciatore e sta facendo altrettanto bene da allenatore del suo paese adesso. Trovo sempre bello vedere un ex calciatore che decide di intraprendere la carriera di allenatore e sfondare.”

Il tuo connazionale Ricardo Rodriguez invece al Milan non ha rispettato le attese. Ai tempi del Wolfsburg era sul taccuino del Real Madrid. Ma dopo due anni e mezzo con tanti bassi e pochi alti nel Milan, oggi gioca nel Torino che lotta per non retrocedere. Perché questo declino inaspettato?

“Il Milan è un grande club ma Ricardo Rodriguez è comunque riuscito a ritagliarsi il suo spazio, facendo tante partite con la maglia rossonera. Poi prima del Milan era un perno del Wolfsburg con cui ha fatto tante presenze. E ha fatto anche tante partite in Nazionale. Io penso che abbia fatto una bellissima carriera ma il calcio italiano è difficile e i giocatori svizzeri storicamente danno il meglio di sé in Bundesliga".

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