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Milan, Avv.Cantamessa: “Ibrahimovic? Motivazione curiosa. Sul ricorso…” | ESCLUSIVA

Intervista esclusiva a Leandro Cantamessa, storico avvocato AC Milan (credits: studiolegalecantamessa.it)

La redazione di Pianetamilan.it ha intervistato in esclusiva Leandro Cantamessa. L'avvocato ci ha parlato della squalifica di Ibrahimovic

Salvatore Cantone

Un'altra esclusiva amici di Pianetamilan.it. Oggi è il turno di Leandro Cantamessa, storico avvocato del Milan. Cantamessa ci ha parlato ovviamente della squalifica Zlatan Ibrahimovic. L'attaccante rossonero, come tutti sanno, è stato squalificato dal Giudice Sportivo per una giornata dopo l'espulsione contro il Parma. Cantamessa, uno dei professionisti più conosciuti del settore, ha fatto chiarezza, spiegandoci nei dettagli la decisione. Ecco cosa ha detto

Buongiorno Avvocato Cantamessa. Ci fa un commento sulla squalifica di Ibrahimovic arrivata oggi?

"Realisticamente pensavo che questa sarebbe stata la decisione. La motivazione è curiosa, perchè fa salvo il diritto di critica, ma aggiunge un aggettivo che è un po' atecnico rispetto alla critica. Perchè la critica deve, dice la giurisprudenza, essere continente. L'aggettivo usato dal Giudice Sportivo non si riferisce, se non indirettamente, all'obbligo di continenza. Francamente non so cosa ci fosse scritto nel referto e non so cosa l'arbitro ritenga di aver sentito. Da quello che ha detto Ibrahimovic, la sua contestazione, la sua critica, sembrava essere continente.

Ci può spiegare nel dettaglio?

"Un conto è la critica che contiene ingiurie, quello è un altro discorso. Un altro conto è una critica per lo appunto incontinente. Io, da quello che ho sentito, non mi sembra proprio. In ogni caso non so cosa ci sia scritto nel referto, quindi non posso dire se fosse continente o incontinente".

Nella motivazione della squalifica si parla appunto di "critica irrispettosa". Non le sembra una motivazione molto generica? Non c'è il rischio di creare un precedente?

"La regola giurisprudenziale in ambito di critica è chiara. Uno può criticare l'operato altrui liberamente, però è bene mantenere la critica entro dei confini che la giurisprudenza definisce continenti. Cioè appunto non devono contenere ingiurie o avere contenuto diffamatorio. Questa è la regola generale, poi nello specifico, ribadisco, bisogna vedere due cose: cosa ha sentito l'arbitro e poi cosa ha scritto. Sulla base di queste due cose il Giudice  Sportivo si esprime. L'aggettivo utilizzato non è tecnico. Questo è il concetto".

Il Milan potrebbe fare ricorso per la squalifica acquisendo audio o video?

"Qui non parliamo di video, ma di un audio, che è una cosa diversa. Le regole consentono di utilizzare le immagini in situazioni diverse, come ad esempio lo scambio di persona, oppure per fatti di gravita eccezionale sul piano del comportamento. Astrattamente, trattandosi di un audio e non di un video, uno poteva anche pensarci. Però c'è un'altra regola a carattere processuale.  Di fronte a una squalifica di una giornata, come nel caso di Ibrahimovic, è molto dubbio poter utilizzare gli strumenti probatori tipo il video o l'audio, perchè non riesci di fatto a fare il ricorso. Il motivo? Dovresti fare il ricorso d'urgenza, ma il ricorso d'urgenza, se la giornata di squalifica è una sola, non è consentito. Questa è la catena logico processuale". Intanto, il Milan pensa al colpo Kvaratskhelia. Ecco chi è >>>

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