Come leggere la partita di ieri, con un primo tempo buono, ma numeri disastrosi: "Secondo me dobbiamo leggerla così: nel passato noi abbiamo avuto una dimostrazione evidente del limite del Milan, che era un limite difensivo e che quindi non riusciva a esaltare le qualità offensive, che pure si erano viste. Adesso mi sembra che Allegri sia passato alla prima fase del suo nuovo incarico e cioè quella in qualche modo di sistemare l'organizzazione difensiva. Ieri ne abbiamo avuto una piccola e breve dimostrazione: il blocco unico, magari con un eccesso di cautela e di posizione bassa. Però abbiamo avuto questo esempio. Io penso che su questa strada poi si debba continuare".
Se il Milan ha la qualità nei singoli che Allegri cerca e chi lo ha sorpreso: "Che questa squadra così come era messa l'anno scorso avesse una grande qualità, non è più un mistero, lo riconoscono tutti. Lo ha riconosciuto lo stesso Allegri dopo due settimane di lavoro a Milanello anche. Quello che non dobbiamo però dimenticare è che nel frattempo sono usciti Reijnders e Theo Hernandez. Il che vuol dire, oltre a 14 gol, è uscita anche la una notevole cifra tecnica di due giocatori che comunque rappresentavano in qualche modo un arricchimento. Soprattutto dal punto di vista offensivo. Ecco allora, di qui, la necessità di capire quali possono essere i giocatori che lo hanno sorpreso. Secondo me, per esempio, uno è stato Thiaw, per esempio Saelemaekers, per esempio Pulisic... E quindi, secondo me, questo fa capire che un conto è vedere le partite e un conto è allenare tutti i giorni, , due volte al giorno, gli stessi giocatori".
Se c'è stato un cambio di idea su Thiaw e se resterà: "Secondo me sì, perché da come lo ha schierato ieri, anche se lo schieramento è dovuto al fatto che c'erano delle assenze, mi dà l'idea che comincia a fare affidamento su di lui. Quindi questo mi fa pensare che da qui a un mese, perché tra un mese comincia il campionato, si possa molto lavorare, si possa molto progredire. Quello che secondo me deve assolutamente migliorare è la fase successiva e cioè la costruzione del gioco e lo sbocco del gioco offensivo. Ruben secondo me ha dato qualche buona impressione dal punto di vista della salute e anche oltre che della salute della capacità di ribaltare il campo. Però bisogna capire poi fino a che punto tutto questo coincide con il numero dei gol, perché io non dimentico che l'anno scorso il Milan ha subito in campionato 43 gol, ma ne ha fatti 61. È vero che deve diminuire il numero dei gol subiti, ma non può scendere molto al di sotto dei gol fatti. Perché ho confrontato con i numeri del Napoli: l'anno scorso ne ha fatti 59 rispetto ai 61 del Milan".
Se il 3-4-3 può essere una soluzione: "Con la difesa a 4 per prendere un difensore centrale deve uscire qualcuno. Se si può passare alla difesa a 3 non te lo so dire, è un calcolo che deve fare l'allenatore. Onestamente non ci ho pensato e non credo che sia poi tanto utile, perché nella dichiarazione iniziale di Tare mi pare che fosse tutto molto ben chiaro il disegno e cioè che bisogna prendere due terzini e giocare col 4-3-3. Secondo me questo è lo schema, poi dopo si capirà per il resto".
L'anno scorso Fonseca ha sempre detto di aver avuto poco tempo con i titolari, quest'anno di nuovo la squadra incompleta, se può essere lo stesso problema: "Non si ripropone, secondo me, per un motivo semplicissimo: che hai solo il campionato e quindi puoi lavorare durante la settimana tradizionale. Certo, se prima arrivano meglio è, ma questo, voglio dire, è un ragionamento che riguarda tutti".
Se Ricci può alzare molto il suo livello oppure è quello di ieri, con giocate semplici ed efficaci: "Secondo me Ricci deve fare ancora molto apprendistato e credo che gli gioverà giocare dietro Modric in modo da capire, da apprendere, da studiare bene quel ruolo lì. Perché poi diventa fondamentale non soltanto per il Milan, ma anche per la sua carriera. Quindi secondo me da questo punto di vista io non m'aspettavo molto di più perché lo avevo bene inquadrato durante le partite della Nazionale, quindi secondo me quello è Ricci, può arricchire molto il suo repertorio, ma quello è".
Cosa aspettarsi ora dal mercato e da Jashari: "Per quanto riguarda Jashari, secondo me la partita è tutta nelle mani del giocatore. Se il giocatore continua a dire al Bruges che è inutile continuare a fare muro perché con loro non gioca, secondo me prima o poi dovranno farsene una ragione e dovranno sedersi al tavolo. Se invece l'atteggiamento di Jashari dovesse modificarsi in questi giorni, allora a quel punto sì che conviene cambiare completamente obiettivo. Suggerisco di tenere la linea dura, perché a un certo punto il Milan dovrà dire a Jashari dentro o fuori. Per cui in questo caso è un braccio di ferro, il primo che dà segni di cedimento, l'altro ha vinto".
Se in questo momento Allegri è sereno e tranquillo o si aspettava di più: "Sereno e tranquillo no, non può mai esserlo un allenatore. Perché si vede che la squadra non è completa, si vede che manca una pezza. Secondo me non è che si aspettasse di più, ma si aspettava più velocemente alcune definizioni. Però conoscendolo mi sembra che possa opporre al suo stato d'animo anche l'esperienza e lo sa che le cose vanno in un certo modo, soprattutto quelle del calciomercato di questo periodo".
Subito tre gol di Camarda, cosa aspettarsi e se l'operazione lo convince: "Io l'operazione la considero molto intelligente, perché significa mandarlo a giocare in Serie A, cominciarlo a farlo giocare a un certo livello, misurandosi con giocatori che hanno 10 anni più di lui, cominciando ad alzare un po' l'asticella delle proprie prestazioni. Soprattutto, secondo me, la cosa più importante di tutti è stata affidarlo nelle mani di un allenatore, Di Francesco, che non è un allenatore, è anche un maestro di calcio. Quindi secondo me questo deve fare una società che è diretta da gente di calcio. Non devi cedere un giocatore tanto per cederlo e per liberare il posto negli armadietti di Milanello, lo devi cedere con l'intento di farlo migliorare. Secondo me Eusebio di Francesco è in grado di migliorarlo".
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