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ESCLUSIVA – Cardone: “Milan, obiettivo Champions. Che lavoro di Maldini!”

Giuseppe Cardone (ex difensore Parma) qui contro Alberto Gilardino in un Milan-Parma (Serie A 2005-2006) | AC Milan News (Getty Images)

ULTIME NOTIZIE MILAN NEWS - Giuseppe Cardone, ex difensore rossonero, ha parlato in esclusiva ai nostri microfoni. Ecco tutte le sue dichiarazioni sul Milan

Redazione

Milan, la nostra intervista esclusiva con Cardone

"ULTIME NOTIZIE MILAN NEWS - Giuseppe Cardone, classe 1974, è cresciuto nel settore giovanile del Milan. Ha giocato anche 25 partite con la Prima Squadra rossonera, con Fabio Capello ed Alberto Zaccheroni, in due stagioni tra il 1997 ed il 1999. Questo prima di essere ceduto a titolo definitivo al Parma in cambio di Federico Giunti. Tifoso rossonero, Cardone ha rilasciato una lunga intervista in esclusiva sul Milan ai nostri microfoni. Ecco tutte le sue dichiarazioni.

"di Alessandro Schiavone

"Cardone, il Milan ha più chances di vincere il 19° Scudetto o la prima Europa League della sua storia? "Bella domanda. Nel senso che in campionato la classifica secondo me rispecchia quelli che sono stati i valori visti fino a questo momento. Per il Milan il primo posto è meritato, perché poi i numeri parlano chiaro. Bisogna capire se in un modo o nell'altro si riuscirà a fare qualcosa nel mercato di gennaio per avere qualche ricambio in più. Questo credo che sia abbastanza importante, ma non mi aspetto che siano stravolgimenti. Ma è anche giusto cosi perché il Milan è un giocattolo che funziona. Sono d'accordo con chi dice che servirebbe un vice di Zlatan Ibrahimović, però non è semplice. Credo che in campionato l'obiettivo iniziale dichiarato della Champions League il Milan lo possa ottenere. L'Europa League invece è un pò particolare. Perché nelle coppe poi dipende in che condizione di forma sei quando ci sono le partite. Le coppe sono diverse da un campionato".

"Quindi, nonostante le difficoltà altrui, il Milan non è tra le favorite di Cardone per lo Scudetto ... "Lotterà sicuramente per la Champions. Però credo che quando c'è la possibilità di vincere non si tirerà mica indietro. In questo momento i numeri sono dalla parte del Milan. Ma in assoluto credo che, non tanto per espressione di gioco quanto per potenziale, magari adesso espresso in parte, l'Inter è la favorita. I nerazzurri non convincono? Le persone attente sanno che quando vinci e non convinci arriverà anche il momento che magari  convincerai di più. È importante riuscire a fare risultato quando non sei in un momento splendido. I pareggi del Milan contro Parma e Genoa, che tutti contestano,  in stagioni balorde sono partite che perdi. Il fatto di averle rimesse in piedi, ottenendo un punto, è importante nel processo di crescita di una squadra. Perché ricordiamoci che il Milan ha la squadra più giovane del campionato. I giovani hanno anche bisogno di sbagliare sotto l'aspetto fisico proprio perché sono giovani e di problemi ne hanno relativamente. Ma l'aspetto mentale è fondamentale e sbagliando si cresce".

"È l'inesperienza l'ostacolo maggiore del Milan verso il titolo? Oppure ostacoli di natura psicologica e tecnica? Nel 1999 il Milan dei tanti senatori rimontò 6 punti alla Lazio nel finale di torneo ... "Mi ricordo bene perché io sono rimasto lì fino a gennaio e poi ero andato via. Ma lo Scudetto con Alberto Zaccheroni me lo ricordo molto bene. Ma sai, io credo che Stefano Pioli giustamente ha detto che non metterebbe la firma per niente. Però se gli facessero la domanda se a due, tre giornate dalla fine con due punti di vantaggio ci metterebbe la firma, lui sicuramente direbbe di sì. E poi dopo viene quello che viene. Ma da qui a quel periodo saranno passati altri quattro, cinque mesi e se le cose dovessero rimanere cosi, i giocatori avranno ancora più consapevolezza e esperienza. Quindi sotto quell'aspetto non credo che ci possano essere delle difficoltà. Probabilmente la difficoltà reale è quella di riuscire ad avere questo trend e questo rendimento".

"Lei ha avuto sia Pioli sia Zaccheroni come allenatori. Vede analogie tra i due? "No, non ci vedo nulla di simile. Poi sicuramente qualche cosa in comune ce l'avranno. Ma per quello che li ho conosciuti io, sono stati i miei allenatori entrambi, non ci vedo niente di simile. Io Pioli l'ho avuto nel 2007, parliamo di una vita fa, e in questi 13 anni per quello che vedo e sento, è migliorato tantissimo sopratutto sotto l'aspetto della gestione delle risorse umane. Probabilmente 13 anni di esperienza l'hanno portato a capire tante cose e lo si vede nell'atteggiamento che hanno i giocatori nei suoi confronti, lo si percepisce in maniera chiara. Questo è importante ed è un grandissimo merito che gli do. Ci sono allenatori che sono in un modo e restano cosi per sempre mentre, secondo me, le persone intelligenti e gli allenatori bravi sono quelli che sono sempre in grado di mettersi in discussione e perché no, migliorare. E Pioli ha dimostrato di esserlo".

"Cardone, perché il suo ex compagno al Milan, Zvonimir Boban, si è dimesso da dirigente? "Questo non lo so perché nessuno sa cosa sia successo veramente con quella storia di Ralf Rangnikc. Noi vediamo soltanto l'esito finale che è quello che Boban è poi andato via però credo che Zvone sia una persona intelligente in assoluto. L'ho avuto come compagno di squadra e in passato mi sono anche permesso di fare il suo nome quando mi chiedevano i giocatori più forti con  i quali ho giocato. Per me Paolo Maldini è fuori concorso, è stato un giocatore fuori categoria e lo stesso Boban è stato uno dei giocatori più forti che io abbia visto per completezza di giocatore. In punta di piedi, ma Maldini si sta ritagliando uno spazio importante. Insieme a Frederic Massara credo che stiano facendo un buon lavoro e va merito anche alla società che, tra virgolette, ha dato carta bianca a loro e si è fidata di loro. E Maldini e Massara stanno ripagando in pieno la fiducia che è stata loro accordata".

"Maldini verrà ricordato per l'acquisto di Theo Hernández dal Real Madrid? "Assolutamente sì, ma solo se Theo Hernandez manterrà il rendimento che sta avendo. Però mi permetto di dire che ci sono anche altri giocatori che potenzialmente possono essere giocatori di livello superiore".

"A chi si riferisce? "Io non avevo mai visto Pierre Kalulu e penso che sia un prospetto interessantissimo. Ha delle doti fisiche, tecniche, atletiche e di attenzioni importanti e di livello superiore per l'età che ha. Poi io non so chi avrà scoperto questo giocatore però è un giocatore che ha tutto per diventare un crack. Quando leggo i commenti critici sui social la gente si dimentica che ha 20 anni e a un ventenne che gioca in quel ruolo in una società importante come il Milan, dove ahimè i paragoni sono sempre dietro l'angolo, non è semplice. Però credo che Pierre abbia le potenzialità per diventare un giocatore fortissimo".

"Kalulu le ricorda qualcuno? Magari il primo Lilian Thuram del Parma? "Niente paragoni. Kalulu farà degli errori perché fanno parte del processo di crescita di qualunque calciatore ma per quello che ho visto ad oggi credo che in questo momento lui sia il prototipo del difensore moderno, ovvero un difensore che quando ha la palla nei piedi sa quello che ci deve fare e nell'uno contro uno è capace di reggere il suo avversario. Tatticamente è attento, ha qualità fisiche importanti e oggi che si va a giocare spesso col uno contro uno è un giocatore che secondo me può reggere. Fisicamente crescerà molto e migliorerà la consapevolezza perché ha solo vent'anni ma è già un giocatore che mi piace moltissimo. Farà tanta strada".

"Uno tra Simon Kjær e Alessio Romagnoli rischia il posto con questo Kalulu? "Secondo me è giusto che lui stia facendo questo percorso di crescita. Arriverà anche il momento che rientrerà Kjær e lui starà fuori ma ci sta e va bene cosi. Lui sta dimostrando di essere un giocatore importante in questo momento ma secondo me deve avere l'intelligenza per guardare un pochino oltre. Nel senso se quest'anno gioca 15 partite o 20, gli cambia poco. Lui deve lavorare per diventare un giocatore importante per il Milan e secondo me ne ha le qualità".

"Secondo lei con Franco Baresi affianco Alessio Romagnoli avrebbe fatto il salto di qualità che ci si aspetta da lui? "Credo che con Baresi il salto di qualità l'avrebbe fatto chiunque, l'avrei fatto pure io (ride n.d.r.). Baresi è stato un giocatore universale nel senso che tu giochi anche tranquillo perché sai che se fai un errore ci pensa lui. Questo è importante in una coppia difensiva perché si devono incastrare tante cose. È un reparto e una zona di campo fondamentale. Romagnoli nel suo percorso di crescita non è stato aiutato dal fatto che non ha trovato un giocatore complementare a lui. Mentre Alessandro Costacurta ha avuto quella fortuna di ritrovarsi Franco vicino. Però ci sono alcune cose che io mi aspetto da Alessio perché ormai non è più un ragazzino. Ha giocato oltre 200 partite in Serie A e su alcune cose un pò più di attenzione non guasterebbe. Ma credo che lui essendo un ragazzo intelligente si aspetta anche lui di più da se stesso. Su alcune situazioni quando probabilmente si riguarda le cose, capisce. Però Alessio è un giocatore forte dopodiché secondo me gli manca ancora qualcosa ...".

"Ma Romagnoli, che sembra avere senso di appartenenza ed attaccamento alla maglia, può diventare una bandiera del Milan? "Assolutamente sì. Poi il Milan ha la squadra più giovane del campionato e quindi in prospettiva potrebbe ritornare ad essere il Milan di una volta. E sopratutto quando sei in quelle squadre lì devi aver sempre la voglia di diventare più forte. Per me Romagnoli diventerà una colonna del Milan futuro"-

"Cardone, di questo Milan, secondo lei chi sarebbe titolare nella Juventus, che resta la squadra da battere? "Gigio Donnarumma a parte, credo che Ibrahimović che sarebbe titolare in qualsiasi squadra anche a 39 anni, Juve compresa. Giocatori come Franck Kessié e Hakan Çalhanoğlu potrebbero giocare nella Juventus. E Theo Hernández. Questi sono giocatori di valore assoluto. Anche se la Juve poi ha giocatori di pari valore però questi cinque che ho citato sono giocatori che alla Juve ci starebbero come qualità. Ma ce li ha il Milan e se li tiene stretti".

"Cosa pensa di chi dice che Daniel Maldini giochi nel Milan solo per il cognome?  "Mah, queste cose le dicevano anche del padre. Del primo Maldini dicevano 'lui è lì perché si chiama Maldini' poi dopo secondo me si sono sbagliati un pochino. Daniel Maldini innanzitutto è un ragazzo giovane. Io l'ho seguito in più partite nella Primavera e sicuramente ha delle qualità importanti e un età che gli permetterà probabilmente di migliorare quelle che possono essere le sue lacune del momento che sono compatibili con l'età che ha come il fatto di essere più continuo e più partecipe. Però ragazzi, ha vent'anni! E fa un ruolo particolare e importante. E riuscire ad essere determinante in grandi società come Milan, Juve e Inter a quell'età non è mica da tutti. Io credo che gli vada dato il giusto tempo perché secondo me è un giocatore che, aldilà del cognome e a me queste cose fanno arrabbiare, è forte ...".

"Farebbe bene ad andare in prestito in una squadra più piccola per giocare di più? "Non so, sono cose che dovrà valutare lui. Credo che abbia in questo caso un padre importante che lo potrà consigliare al meglio.

"Christian Eriksen, in uscita dall'Inter, sarebbe un giocatore da prendere per il Milan? "Eriksen è forte e i giocatori forti farebbero bene a qualsiasi causa, e quindi anche alla causa del Milan. È chiaro che se hai un giocattolo che funziona bisogna stare attenti a quelli che sono gli innesti. I giocatori forti piacciono a tutti però quando vanno in un contesto che funziona, come quello rossonero, i giocatori di livello internazionale consciamente vogliono giocare. E quindi questo voler giocare ti può creare poi dopo dei disequilibri che tu hai creato durante l'anno. Tutti vogliono giocare, però se già vuole giocare un giocatore 'normale' , i suoi mugugni hanno meno risonanza che la risonanza di un giocatore di livello internazionale come Eriksen. Il danese rappresenterebbe un rischio non da poco in questo momento"-

"Capitolo rinnovo di Donnarumma. Lui non vuole andare via, Mino Raiola sposta sempre i suoi assistiti. Piccolo problema, questo, per il procuratore?  "Diciamo che i problemi nella vita sono altri rispetto ad avere in procura Donnarumma o come procuratore Mino Raiola (ride n.d.r.). Io credo che alla fine tu puoi avere l'agente che vuoi, che possa essere Raiola o un'altro. Ma alla fine quello che decide è il giocatore. Non so se possa essere un ostacolo perché per lui perdere un giocatore come Donnarumma è come perdere un crack. Un classe 1999 che diventerà quello che è Gianluigi Buffon in termini di presenze e tutto. Alla fine deciderà Donnarumma e con il Milan che in prospettiva ha la possibilità di ritornare ad essere un club importante questo è fondamentale per la consapevolezza del giocatore stesso. Alla fine deciderà Gigio e non Mino".

"Ma Cardone ha rimpianti per essere andato via nel gennaio 1999 dal Milan e non aver quindi vinto lo Scudetto?  "No, non ho rimpianti ma solo l'orgoglio di aver avuto la possibilità di realizzare un sogno, quello di giocare nella mia squadra del cuore. Dopodiché ho avuto la fortuna di condividere lo spogliatoio con giocatori di livello fuori concorso. Quando hai giocato con Maldini, Dejan Savićević, Marcel Desailly, Boban, George Weah, Leonardo credo che debba essere solo un motivo d'orgoglio. Ci sono arrivato, sono contento di esserci andato ma probabilmente non ero prontissimo nel senso che il mio non essere pronto è coinciso con una stagione balorde e quindi fai un pochino più fatica se le cose vanno male. Il giocatore cosiddetto 'normale' ne risente decisamente di più".

"Anche Patrick Kluivert pagò una stagione fallimentare dal punto di vista collettivo ... "Kluivert è Kluivert, non è Cardone. Poi entrambi abbiamo fatto la nostra carriera. La sua è stata decisamente più importante ma io sono riuscito comunque a ritagliarmi uno spazio importante. E non ho rimpianti".

"Il Milan sempre nel cuore di Cardone quindi? "Si, assolutamente! Il mio cuore è diviso dal Milan che è la mia squadra del cuore da piccolo e il Parma che ha avuto un ruolo importante nella mia vita". CALCIOMERCATO MILAN, POSSIBILE SCAMBIO CON IL TORINO. LE NOVITÀ >>>

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