Poi lo ha ritrovato nel 21/22, se era cresciuto: "Aveva fatto il campionato di Serie B, ora non ricordo esattamente quante presenze ha fatto, ma è un campionato che ti fa sempre crescere. A me ha dato subito l'impressione che le caratteristiche potessero essere anche quelle della mezzala, ma più compiutamente secondo me era, per come ama ricevere la palla, il tipo di fraseggio e il modo di essere, indicato per giocare un po' più basso ed essere organizzatore. Doveva solo mettere a posto l'aspetto fisico e l'interdizione, che poi ha messo a posto".
Se quindi può fare entrambi i ruoli o ormai è giusto continuare solo davanti alla difesa: "A me piace in quel ruolo. Mi piaceva e piace anche ora. Deve completarsi, a parere mio. Però è un calciatore giovane ancora. Insomma, comincia a essere non più un novello, quindi deve dare risposte anche. Però ha margini di miglioramento e lo farà".
Un pregio e un difetto: "Fa molto bene quello che ha dimostrato di essere, cioè la parte di interdizione e la parte organizzativa, per come sa muovere la palla. Io gli suggerirei di porre molta attenzione anche alla palla verticale. La imparerà".
Che tipo di persona è: "Lì non posso dirgli niente né dare suggerimenti, perché ha dimostrato di essere sempre un ragazzo con la testa sulle spalle, che ha pensato alla professione e non al resto. È sempre stato seguito molto dalla famiglia. Quando era con me studiava ancora. Questo dà già un'immagine di quello che è il ragazzo. È uno di quei ragazzi che la sera, dopo averlo allenato, te lo saresti portato a casa. Per caratteristiche e simpatia".
Come lo vede nel Milan e con Allegri: "Se anche Allegri ha partecipato al suo arrivo, ci mancherebbe altro che non avesse le idee chiare. Sicuramente può essere funzionale, lo saprà lui e ci penserà lui come utilizzarlo e come meglio impiegarlo. È sempre stato un maestro nel far esprimere i calciatori al massimo per le qualità che hanno".
Se è pronto per una grande come il Milan e se è cresciuto come si aspettava: "Le esperienze le ha già fatte. Giocare prima nell'Empoli per degli obiettivi, poi giocare per altri nel Torino, in una piazza diversa... In cui poi è diventato capitano, un motivo ci sarà. Senza dimenticare poi che Spalletti gli ha dato la possibilità poi di essere al centro di una Nazionale, quindi penso sia pronto a ogni esperienza. C'è sempre bisogno di crescita, ma non penso abbia bisogno di un passo avanti così importante. Penso sia già pronto".
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