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Beretta: “Pobega non è un novellino. Gabbia giocatore da Milan” | Esclusiva

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Mario Beretta, ex Responsabile del Settore Giovanile del Milan, ha parlato dei 'suoi' giocatori Tommaso Pobega e Matteo Gabbia

Redazione

Riguardo al possibile impatto in rossonero di Tommaso Pobega e all’exploit, nella stagione appena conclusasi, di Matteo Gabbia, la redazione di PianetaMilan.it ha intervistato in esclusiva Mario Beretta, allenatore ed ex Responsabile del Settore Giovanile del Milan ai tempi in cui vi militavano i due calciatori sopra citati. Queste le dichiarazioni.

Cominciamo da Pobega: che tipo di calciatore è? “E’ un centrocampista, giovane, duttile, intelligente e prezioso tatticamente. A La Spezia e, soprattutto, a Torino ha fatto annate impressionanti”.

Qual è il suo livello di personalità? Ha il “carattere” necessario per far parte del collettivo del Milan, campione d’Italia? “E’ un calciatore ambizioso, che è giunto in un momento decisivo della sua carriera. Deve aspirare, infatti, a imporsi nel Milan, club in cui è cresciuto a livello di Settore Giovanile. Tra l’altro bisogna sottolineare un aspetto…”.

Ossia? “Pobega non è che sia proprio un novellino. Lui ha già fatto parte, in alcune occasioni, della prima squadra del Milan. Ha già calcato il contesto”.

Qual è il ruolo a lui maggiormente congeniale? “Io lo vedo perfetto nel centrocampo a due di Pioli. Ma, come dicevamo prima, ti dà molte più soluzioni. Per esempio, con lui puoi avere una mezz’ala valida in un centrocampo a tre, ma anche un valido regista, in mezzo. Sia nel 4-4-2, sia nel 4-3-3”.

Ne auspica la titolarità, in caso di approdo in rossonero? “No, a mio avviso partirebbe in panchina. Bennacer ha più esperienza, e – per quanto dimostrato in questa stagione – è assai complicato da scalzare”.

Capitolo Gabbia: quali segreti si celano dietro al suo exploit, nella stagione appena conclusasi, con Pioli? “Pioli è uno dei migliori allenatori in circolazione. Anzi: secondo me a volte lo si sottovaluta anche. E’ tra i top anche nel lanciare e nel puntare sui giovani, come ha dimostrato in tutte le sue ex squadre, oltre che al Milan. Il fatto che, con lui, Gabbia sia diventato un elemento, anche importante, della prima squadra non mi sorprende”.

Si pone tuttavia un problema di continuità a livello di presenze e prestazioni: Gabbia dovrebbe continuare a restare al Milan o andare in prestito, in virtù di ciò? “A mio avviso, Gabbia è un giocatore da Milan. Logico che, essendo un classe 1999, dovrebbe avere come obiettivo di giocare con più continuità. Mi sembra evidente”.

Conosce a perfezione il Settore Giovanile del Milan: prevede che, nelle prossime stagioni, possano emergere nuovi Gabbia al cospetto della prima squadra di Pioli? “Il Milan non ha vinto il campionato in maniera casuale. Stiamo parlando di una società che ha scelto di puntare su una prima squadra molto giovane per vincere. Mi sembra evidente che, in prospettiva, molti altri giovani emergeranno in prima squadra. A Vismara si lavora con estremo criterio e rigore”. Milan, occasioni importanti in Francia: le ultime news di mercato >>>

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