Se si migliora solo con la testa: "Parliamo sempre di atteggiamento, ma anche oggi ho visto una squadra che ha creato tanto. Noi creiamo situazioni, poi abbiamo bisogno di qualcosina in più a livello di ambiente. Siamo qui per lavorare per cambiare le cose, stiamo lavorando tanto. E gli errori ci mettono in difficoltà. Voglio dire una cosa veramente col cuore: oggi non è finita la stagione, noi siamo qua forti, forti, per arrivare fino a fine stagione per il quarto posto. Starò a Milanello a lavorare giorno e notte: non mi frega niente, farò ore e ore per il quarto posto".
Sull'ordine dei cambi: "Lo faccio per come vedo la squadra e la partita. Musah era ammonito e averlo a centrocampo poteva essere pericoloso. La squadra, quando è entrata, non ha dato i segni che volevo io e ho cambiato di nuovo. Ho cambiato per provare a vincere la partita. Ma non è la sostituzione di questo o di quello. Errori un po' da circo".
Se è realistico riuscire a correggere gli errori: "Noi facciamo il nostro lavoro. Io prendo tutte le responsabilità davanti a voi e ai tifosi, perché sono la faccia della squadra. Poi ognuno in spogliatoio prende le sue responsabilità. Dobbiamo guardarci in faccia e vedere cosa non sta andando. Atteggiamento cosa?! È orgoglio. Andare a casa pensando che c'è allenamento e dare il meglio di noi stessi".
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