Sui complimenti a Conceicao: "Sì, gli ho detto bravo perché ha sistemato la squadra. Sono molto sincero. Ha messo bene in campo la squadra, ci ha creato problemi. Dopo poco più di un mese significa che sta facendo bene".
Se all'Olimpico la Roma avrebbe giocato in modo più offensivo: "Anche il Napoli l'abbiamo aspettato. Non abbiamo sbagliato le palle in uscita, siamo stati più ficcanti. Mi sembra riduttivo ridurre tutto alla spinta dei tifosi, capita. Per nervosismo e davanti a campioni, capita che non riesci a servire Dybala. Poi però li abbiamo messi in crisi, come volevamo dall'inizio. Non penserei in casa o fuori. Con l'Eintracht Francoforte abbiamo giocato così, come col Napoli, tre squadre forti nelle ripartenze. Volevamo evitare di porgergliela su un piatto d'argento. Poi c'è il nostro gioco, oggi farraginoso. Sicuramente l'Olimpico ci dà calore, ma anche chi era qui si è fatto sentire. Non sento il fattore di giocare fuori casa, anche se la classifica ci dice questo. Magari le altre sono impaurite all'Olimpico".
Sulle scelte iniziali e sul cambio modulo: "Dipenderà dalle partite. Ho lasciato Dovbyk e Pellegrini fuori perché volevo aspettare, sapevo sarebbero partiti a mille all'ora. Se avessi messo Dovbyk e non avesse giocato come Shomurodov mi avreste chiesto perché lasciato fuori dopo la buona partita. Non ho gerarchie".
Se allenerà ancora l'anno prossimo e cosa vuole regalare a questa stagione: "Fatemi riposare... Già l'anno scorso avevo detto sarebbe stata l'ultima volta qui, invece sono tornato. Io vorrei che i tifosi siano orgogliosi di ciò che abbiamo fatto a fine stagione. Da quando sono qui saremmo quinti, non posso promettere nulla di più. Io voglio essere soddisfatto. Quando vinco o perdo giocando bene dormo tranquillo. Quando perdo male no. La mia testa è già alla prossima".
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