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MILAN-NAPOLI

Milan-Napoli, Spalletti: “Tutti gli assenti per la gara di San Siro”

Spalletti Milan-Napoli

Luciano Spalletti, alla vigilia di Milan-Napoli, ha elencato tutte le assenze dei partenopei per il big match di domani sera a 'San Siro'

Daniele Triolo

Luciano Spalletti, tecnico partenopeo, alla vigilia di Milan-Napoli ha elencato tutte le assenze dei partenopei per il big match di domani sera a 'San Siro'. Queste le dichiarazioni integrali di Spalletti, così come riportate da 'TuttoMercatoWeb'.

Sugli infortuni e l'emergenza: "Possiamo vincere la partita con quelli che abbiamo a disposizione, la giochiamo con l'obiettivo di portare a casa i tre punti".

Su cosa ha detto ai giocatori per motivarli: "Cosa ho detto, la dobbiamo un po' smettere pure noi. Non accetto il giochino degli infortuni e di chi manca. In questi momenti c'è bisogno di esempi, di far parlare gli esempi, c'è bisogno di corse, coraggio, soluzioni. Domani abbiamo a disposizione 16-17 calciatori della rosa, per cui bastano per andare a giocare le partite contro chiunque. E' chiaro che se peggiorano ogni volta chi deve giocare... non preoccuparti dei minuti che avresti potuto giocare, fai vedere il tuo valore adesso. Noi andiamo col necessario che serve. Poi è chiaro che vogliamo essere ambiziosi e dipende da noi, ottenere certe cose poi qualche volte può non dipendere da noi perché succedono delle cose. Ma il comportamento da avere è chiaro anche se il calcio a volte è talmente drammatico che in un episodio di gara ti annulla tutto il lavoro settimanale. Ma quello girerà una volta a favore ed una volta contro".

Sulla sua presenza a bordo campo utile per i giocatori: "So bene che ho creato problemi ai giocatori facendomi espellere. Io non posso fare a meno di loro. Quando manca qualcuno sono in difficoltà ed a disagio, li voglio tutti vicini, e so quanto è importante la presenza di ognuno. Io non ho fatto la cosa giusta ed ho penalizzato la squadra in queste due partite. La responsabilità delle due sconfitte è mia e non succederà più perché sono stato male a vederla da fuori".

Sulla partenza di Kostas Manolas: "La storia di Manolas riguarda il rapporto tra lui e la società. È con quelli che ci sono che possiamo ambire a vincere la partita, io quindi di Manolas non ne parlo. Averlo visto felice alla presentazione dell'Olympiacos mi fa piacere per lui, per il resto noi abbiamo delle necessità per le insidie che ti possono accadere. Le osservazioni che fate voi figuriamoci se non le facciamo noi, ora il mercato è chiuso ed il gruppo a disposizione per ora è questo".

Sulla rosa che andrebbe ritoccata: "Sì, ma non devo fare questi ragionamenti qui, a me la rosa piace in tutti i petali ma se la asciughi qualcosa manca (ride, n.d.r.) e va ricomposta".

Sugli assenti di domani: "Mario Rui non è convocato, come Fabián Ruíz, Lorenzo Insigne, Victor Osimhen, Kalidoy Koulibaly naturalmente. Facciamo prima a dire chi c'è (ride, ndr)".

Su cosa si aspetta dal Milan: "Mi aspetto la squadra che ho visto in questi due anni. Con il lavoro fatto da Stefano Pioli, con un modo di stare in campo chiaro così come le scelte dei singoli campioni che ha a disposizione. Io non voglio giocare contro squadre in difficoltà, ma contro squadre forti. Perché il Napoli è una squadra che può giocare contro squadre forti, non ho bisogno di peggiorare gli altri per esibire la mia forza. Noi domani dobbiamo giocare da squadra forte, viva, il Vesuvio non deve essere una cartolina ma dobbiamo averlo dentro di noi per fare quello di cui abbiamo bisogno".

Su Insigne che ha detto di non essere stato spesso capito: "Solo un allenatore che ha perso il senno potrebbe rinunciare ad uno con le sue qualità, lui è un buon capitano di una squadra, non deve essere mai presa come il massimo possibile perché ogni occasione può essere quella giusta per diventare più forti. Mi è sembrato dall'inizio in linea con la figura che immaginavo da fuori. Lui è un calciatore che ha un cuore, anche se voleva giocare dall'inizio e se lo aspettavo, ci sono io poi che commetto un errore e gli chiedo 70 minuti. Nella sua disponibilità io me ne sono un po' approfittato, è una sua qualità esserci e aiutare però io dovevo valutare anche se c'erano valutazioni che portavano a poter fare quei 70 minuti come li vuole fare lui, ma ci ho messo del mio ed ha fatto una figura al di sotto delle sue potenzialità".

Sul buon gioco nonostante le sconfitte: "Abbiamo perso qualche palla di troppo che è costata corse, metri, equilibrio, l'ultima è stata la partita in cui abbiamo perso più palloni questa stagione, possiamo mettercela come causa e va tenuto in mente il pallone perso o il contrasto perso perché poi un gol può essere frutto di un singolo errore ma le partite perse sono la somma di tutti i nostri errori. Non si perde mai per un singolo episodio, ma sempre per l'atteggiamento di tutti".

Sulla stagione del Napoli cambiata a 'San Siro' contro l'Inter: "Abbiamo fatto a tratti quello che chiedo. Io per sentirmi bene con me stesso, devo allenare come se fossi per sempre l'allenatore del Napoli. Così come i giocatori devono pensare che avranno una sola maglia, solo così si va più in profondità dei comportamenti e dei pensieri. Abbiamo sbagliato qualcosa, ma abbiamo anche confermato altre fatte molto bene, sugli episodi siamo in credito, sono convintissimo e non significa che domani ci verrà risarcito. Noi siamo quello che facciamo". Milan, caccia ad un bomber da 40 milioni! Le ultime di mercato >>>

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