Zlatan Ibrahimovic, ex campione del Milan ora consulente di RedBird, ha partecipato alla conferenza stampa di presentazione dell'amichevole di lusso tra i rossoneri ed il Manchester City, in programma alla mezzanotte di domenica 28 luglio. Le sue dichiarazioni.
CONFERENZE STAMPA
Milan, Ibrahimovic: “Cerco di essere me stesso, Morata? Farà bene”
Sull'arrivo di Morata: "Quando parli con i giocatori, devi assicurarti che entrino in una zona di comfort. Appena entri in una zona di comfort, è tutto più facile. Penso che sia felice. Quando un giocatore è felice fuori dal campo, è felice anche dentro ed è più facile fare prestazioni, poi ovviamente se hai la fiducia dell'allenatore diventa ancora più facile. Quando giochi in club come il Milan c'è competizione, ed è solo positivo perché tiri fuori il meglio, significa che dai dal 100% al 200% ogni giorno, altrimenti l'allenatore ha due o tre scelte. A Morata ho detto che il posto perfetto dove venire è il Milan, perché il numero 9 è una posizione, non un numero, perché lui è il numero 7. Quello del 9 è il posto migliore che abbiamo a disposizione oggi e di cui avevamo bisogno, intorno avrà Leao, Okafor, Chukwueze, Loftus-Cheek alle sue spalle, ha capito quello che avrà. Vogliamo solo renderlo felice. Siamo abbastanza fiduciosi che farà bene. Non conosco nessun giocatore che era qui e non è felice e non performa e noi ci assicuriamo che si performino al meglio. Quindi lui deve solo giocare e noi ci occuperemo del resto. Quindi aspettiamo solo che entri in squadra. E lo accogliamo a braccia aperte, deve solo essere se stesso."
Sui tifosi italiani: "La passione in Italia, rispetto a Germania e Inghilterra, è più grande. È una cosa così importante per gli italiani che diventi parte della loro famiglia. I fan che hai in Italia nascono per un club, come nascono milanisti, per loro il Milan è tutto. Immagina se vinci per loro, cosa diventi. I giocatori devono solo fare del loro meglio, giocare, direi che la passione fa una grande differenza."
Sul cambiamento nel calcio americano: "Quando me ne sono andato, è arrivata un’altra grande stella come Messi. C'è la Coppa del Mondo in arrivo, quindi avrà un grande impatto per il campionato. Lo vedo positivo, il gioco sta crescendo e in modo migliore".
Sul nuovo ruolo: "Ovviamente lavoro da un punto di vista diverso ora, ma allo stesso tempo cerco di essere me stesso. Sto entrando in una prospettiva diversa, con molto da imparare e molto da dare. Ho buoni colleghi e parliamo la stessa lingua, crediamo nelle stesse cose e seguiamo le stesse strategie, e siamo giovani, cosa che trovo positiva perché abbiamo fame e la volontà di fare buone cose in modo diverso. Ovviamente con il proprietario americano alle spalle vogliamo creare un mix di tradizione italiana. Il futuro è radioso e sono molto ambizioso perché stanno accadendo molte cose nel club. Con il nuovo allenatore, i nuovi giocatori, il Milan Futuro. Ovviamente bisogna pensare e giudicare diversamente perché io non faccio parte della squadra in campo, i tifosi sono il 12° e io sono il 13° uomo in campo, quindi cerco di spingere da un altro punto per lottare per la stessa cosa. Questo è l'obiettivo, e ovviamente quando giochiamo per un club come il Milan, l'obiettivo è molto alto, la pressione è molto alta. Vogliamo continuare non solo oggi, ma domani e dopodomani, ma mi sto divertendo, questa è la parte più importante." LEGGI ANCHE: Milan, Fonseca: “Under 23? Siamo la stessa squadra, dove vedo Pulisic”>>>
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