Se aveva percepito l'aria di grande impresa: "No, non mi metto a sognare. Immagino cosa voglio raggiungere e preparo la partita per come la vedo e per come giocarla. A volte mi va bene e a volte no. A me importa il lungo periodo. Le squadre ora sono diverse da quelle che saranno. Il campionato che dovremo costruirci non sarà sempre come stasera".
Se deve fare un po' da pompiere: "È un luogo comune. I ragazzi devono essere soddisfatti di aver regalato una gioia ai tifosi e diventare ancora più pignoli. A volte partite del genere si possono anche pareggiare o perdere. Fare ora il pompiere significherebbe non essere atleti di livello, siamo umili".
Sui nuovi: "Stasera si è vista una squadra con mentalità di chi vuole diventare squadra. Si sono viste alcune cose. Quelli arrivati conoscono la categoria, è più facile inserirsi. Poi non tutti sono allo stesso livello atletico, dobbiamo lavorare. Questa è una partita in cui hai anche spazi, nella prossima ce ne saranno pochi. Le dinamiche cambiano, dobbiamo solo lavorare".
Sulla prestazione e il momento chiave: "Per me sarebbe rimasta grande anche perdendo. Non c'è un momento chiave, abbiamo lavorato bene in settimana. Abbiamo respirato la chimica di gruppo. Sapevamo di aver bisogno di 16 giocatori di movimento. Raccogliere il massimo serve per diventare più pignoli".
Sui difensori decisivi per il gol: "Ogni squadra ha il suo obiettivo, il gioco relazionale e posizionale non è funzionale al ruolo in sé e basta. Quando sei in pressione in una zona, devi sfruttare il momento. Sono stati bravi, ma altre volte metteremo quella palla e non troveremo il gol. Conta il lavoro, non l'episodio. So che avremo tanta strada da fare".
Sullo stadio silenzioso, se ha influito: "Non senti sempre da dove provengono i cori. San Siro è già impegnativo mentalmente, aggiungendo che qualcuno giocava per la prima volta... Da dove eravamo noi, la presenza di oltre 4mila cremonesi ci ha dato energia. Poi costruisci la partita, la giochi con le tue armi, senza rinunciare a giocare. A inizio secondo tempo abbiamo dovuto fare cambi perché facevamo fatica. Hai pagato dazio e poi hai addirittura vinto. Poi il Milan di stasera non sarà lo stesso che sarà tra due mesi, anche noi uguale. Però prendere qualcosa già da fiducia".
La soddisfazione per il risultato nonostante tanti cambiamenti: "L'anno scorso giocava bene la squadra, grande lavoro. La Serie A è un'altra cosa. C'era curiosità di vedere alcuni, integrandoli con altri. Sono ragazzi con predisposizione al lavoro. Si trovano, ma una rondine non fa primavera".
Se a volte le sue squadre hanno bisogno di emozioni forti: "Una considerazione forte anche per me, non so rispondere con certezza. Chiaramente abbiamo giocato in Coppa Italia contro una squadra che giocherebbe in Serie A con lo stesso nostro obiettivo. Una squadra organizzata, con spazi diversi da stasera perché il Milan ha consapevolezza e porta tanti uomini. Quindi il gioco diventa diverso. Ci saranno partite in cui non tireremo e altre in cui faremo 3 gol. Il campionato è tutto da scrivere. Certamente avere l'entusiasmo per il proprio lavoro è la base".
Sullo spirito di sacrificio: "Dovremo implementarlo e dimostrarlo in condizioni diverse, nei momenti chiave. Dovremo migliorare identità. Sia noi che il Milan dobbiamo migliorare tutto. Sarebbe ingiusto pensare che il Milan di stasera non sia una grande squadra, che farà soffrire tutti".
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