Sulle voci sul Milan per lui: "Prossima domanda".
Sui problemi difensivi e gli infortuni: "Non ha aiutato. Ho dovuto mettere due difensori, mentre magari dovevo mettere altri tipi di giocatori. Però è stata la partita che è stata, di livello alto. Contro una squadra di Champions League, in casa loro".
Su Da Cunha: "Sono molto esigente con i miei giocatori, soprattutto con Nico Paz, che non avrà mai un allenatore più esigente. Dico sempre che deve fare di più, ma oggi ha fatto una grandissima partita. Da Cunha non è una sorpresa, guardando tutta la scorsa stagione. Io giocherei con undici Da Cunha, è di livello altissimo e sottovalutatissimo. Farà una grandissima carriera e da centrocampista è difficile. Capisce tutto al volo e posso solo dirgli bravo. Ha solo 23 anni".
Sul presidente del Como che ha detto che non lo lascia andare: "Sì, mi manca ancora tantissimo per essere un grande allenatore. Io voglio diventare il migliore al mondo, è la mia mentalità. Per farlo devo lavorare tanto. La squadra e vedere come gioca mi dà forza. Non è solo oggi, manca qualcosa, ma è parte del processo. Però vinceremo tanto in futuro, imparando da questi momenti. Quando sono arrivato qui due anni fa era già molto diverso. Lavoro tutti i giorni di continuo per essere il più forte e crescere. Quando andrò via, si vedrà. Però per lavoro e mentalità non cambierà. Ciò che si perde oggi sarà la vittoria di domani".
Sulle scelte tattiche: "Cutrone ha fatto una grandissima gara, ha attaccato la profondità. Poteva fare scelte migliori in alcune situazioni. Aver messo un attaccante in più è stato dovuto al fatto che a Venezia era mancato qualcosa. E gli altri non erano al meglio".
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