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Castillejo a Milan TV: “Il lavoro paga sempre. Ibrahimovic…”

Samu Castillejo, esterno offensivo del Milan (credits: GETTY Images)

Castillejo, esterno destro rossonero, ha parlato ai microfoni del canale ufficiale rossonero a 48 ore dalla sfida col Brescia: le sue dichiarazioni

Redazione

"NEWS MILAN - L'esterno destro rossonero Samu Castillejo, classe 1995, ha parlato ai microfoni di Milan TV a 48 ore da Brescia-Milan dello stadio Rigamonti. Queste le dichiarazioni dello spagnolo Castillejo.

Sull'ultima vittoria: "Abbiamo sofferto fino alla fine ed è stata una vittoria, al di là dei tre punti, che ci ha portato tanto: fiducia soprattutto. Abbiamo messo anima e cuore e alla fine abbiamo vinto. Era troppo importante".

Cos'è cambiato col nuovo anno: "Abbiamo capito che per vincere non basta scendere in campo e avere lo stemma del Milan sul petto. Bisogna lottare. È vero che siamo giovani, ma dobbiamo correre l'uno per l'altro e darci una mano a vicenda. Questo sta facendo la differenza".

Sui suoi due anni: "Il primo anno ho giocato tanto, ma non spesso titolare. Entrare alla fine non è facile. Soprattutto quando vuoi dimostrare che giocatore sei o che voglia hai. Quest'anno all'inizio è stato duro perchè non giocavo. Sono stato umile, ho lavorato sempre a testa bassa, non ho mai detto una parola. A chi si comporta così arriva sempre un'opportunità e io sono pronto".

Sulla standing ovation: "Uno stadio come San Siro, dove sono venuto da piccolo, che si alza per applaudirmi... Penso sia il frutto del lavoro".

Sugli allenatori che ha avuto al Milan: "Giampaolo quando se n'è andato mi ha detto delle parole bellissime. Lavoro e sono umile. Al di là di quello che posso sembrare per capelli e tatuaggi. Mi piace lavorare e non dire cose sbagliate. Lavorare, lavorare. Alla fine arrivano opportunità".

Sul rapporto con la squadra: "Sono fatto così nella vita per i valori che mi hanno dato i miei genitori. Penso più agli altri che a me. Nel calcio questo fa gruppo, fa una famiglia. Correre l'uno per l'altro porta a risultati, come stanno arrivando".

Su Ibrahimovic: "Con Ibra basta la presenza, fa paura. Da quando è arrivato il livello di allenamento e delle partite, o dei torelli è alto. Quando sbaglia chi è vicino a lui lo guarda male, come per dire di svegliarsi. Fa aumentare il livello della qualità".

Se sogna gli Europei: "Mi piace pensare alla giornata. Il calcio è così, cambia tutto velocemente e si è visto. Non guardo lontano. Devo lavorare, per la squadra e per me stesso. Per guadagnare fiducia in me stesso. Poi vediamo. Magari avessi l'opportunità..."

Su Brescia-Milan: "Sono una squadra in difficoltà di classifica, quindi si impegnano ancora di più. Sarà difficile, ma credo che ci arriviamo in un bel momento".

Sul gruppo: "Essere gruppo, essere famiglia e stare uniti è ciò che fa raggiungere gli obiettivi. Se ognuno pensa a se stesso non si va da nessuna parte. Penso che questo ora l'abbiamo capito".

Un messaggio ai tifosi: "Sono stati meravigliosi dall'inizio con noi, anche quando non andavano bene le cose. Stadio sempre pieno a cantare fino alla fine. Si sente tanto quando lo stadio è con la squadra. Come l'altro giorno: ci hanno pareggiato all'85', ma c'era qualcosa che faceva capire potessimo vincere. Ci aiutano tanto e lo devono capire".

"Intanto, oggi, ha parlato, sempre ai microfoni di 'Milan TV', il centrocampista Ismaël Bennacer: per le dichiarazioni del franco-algerino, continua a leggere >>>

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