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Juventus-Milan 1992/93: l’antipasto dello scudetto rossonero | News

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Le ultime notizie sul Milan. 29 anni fa il Milan allenato da Capello portò a casa tre punti fondamentali contro la Juventus

Enrico Ianuario

(fonte starcasino, sponsor acmilan)

La stagione 1992/93 è la seconda di Fabio Capello sulla panchina rossonera: al debutto, il tecnico di Pieris aveva subito centrato lo Scudetto, e a suon di record. Nessuna squadra infatti era riuscita, nell’arco del campionato, a battere il Milan, che per questo fu ribattezzato il Milan degli Invincibili. Su un telaio già di primo livello vengono poi inseriti campioni del calibro di Papin, Savicevic, Boban e Lentini per sopperire al ritiro di Ancelotti e ai continui problemi fisici di Marco Van Basten. Una campagna acquisti in pieno stile berlusconiano, che avrebbe portato i rossoneri un’altra volta sul tetto d’Italia nel giro di qualche mese.

Nel campionato 1992/93, la sfida tra Milan e Juventus cade all’11esima giornata del girone d’andata: è il 29 novembre quando la Vecchia Signora ospita il Diavolo per provare a ravvivare un campionato dal destino già scritto. E proprio di destino è il caso di parlare, considerando come sono andare le cose nel corso di quei 90′. La Juve parte all’arrembaggio e, con Casiraghi, impensierisce subito i rossoneri. Proprio l’attaccante bianconero sarà involontario protagonista del disegno del Fato: un suo scontro con Antonioli costringerà il portiere rossonero ad alzare bandiera bianca e propizierà l’ingresso di Sebastiano Rossi, vero e proprio eroe di giornata. Ma andiamo con ordine: i bianconeri di Trapattoni scendono in campo con il coltello tra i denti, decisi più che mai ad interrompere il dominio a tinte rossonere. Möller sembra decisamente ispirato sulla trequarti e l’insospettabile Dino Baggio centra il palo con una bella girata di sinistro. Il primo tempo va quindi agli archivi con il Milan sorpreso e sballottato dall’intraprendenza bianconera.

Quello che esce dal tunnel degli spogliatoi è però un altro Milan: la difesa comincia a tarare la tattica del fuorigioco e Rijkaard trova le giuste contro-misure per imbrigliare la fantasia dello scatenato Möller. Pronti via e Boban pareggia il conto dei pali con una pennellata su punizione, mentre un minuto più tardi Simone strozza un tiro dal cuore dell’area di rigore. Al minuto 23 si spezza l’equilibrio del match: lo scatenato Simone riceve un pallone sulla sinistra, lo lascia rimbalzare eludendo con una girata fulminea l’intervento di Torricelli e Conte e si invola verso la porta Per l’attaccante rossonero è poi un gioco da ragazzi insaccare il pallone sull’uscita disperata di Peruzzi. E’ il gol dello 0-1: una rete che pesa un macigno sia sull’economia del match che sugli equilibri dell’intero campionato, già saldamente nelle mani del Diavolo dopo appena una manciata di giornate.

Nel finale la Juve prova generosamente a gettare il cuore oltre l’ostacolo improvvisando un arrembaggio disordinato ma efficace: tanto che, a un minuto dalla fine, Di Canio si procura astutamente un calcio di rigore per un aggancio in area di Tassotti. Sembra il preludio al pareggio bianconero, visto che sul dischetto si presenta Gianluca Vialli, uno che raramente fallisce certi appuntamenti. E, invece, accade l’impensabile: alle spalle di Vialli, le immagini mostrano chiaramente Daniele Massaro che suggerisce al portiere rossonero la traiettoria del tiro. "Seba, Vialli calcerà il rigore alla tua sinistra! Mi raccomando però: non ti muovere prima!"

Detto, fatto. Con un colpo di reni Rossi disinnesca il rigore di Vialli, che calcia proprio nella direzione indicata da Massaro e poi, con una parata tutta istinto, si oppone anche al possibile tap in di Casiraghi. E’ l’apoteosi rossonera. Il Milan di Capello serra le maglie in difesa e accompagna la gara fino al triplice fischio che, vista la contemporanea sconfitta di Torino e Samp, ha il sapore di un antipasto Tricolore.

Quello ottenuto contro la Juventus è il 45esimo risultato utile consecutivo per il Milan: un filotto di 30 vittorie e 15 pareggi destinato ad entrare nella storia e migliorato di partita in partita fino ad arrivare al record di 58 gare consecutive senza sconfitta. E’ la leggenda del Milan degli Invincibili, una squadra che ha cambiato la storia recente di questo sport.

Se Simone è il match winner della gara di Torino, l’altro eroe di giornata è senz’altro Sebastiano Rossi, dodicesimo uomo di queso Milan, aggrappato alle sue miracolose parate. Queste le sue parole a fine gara: "Ho parato un rigore al 90esimo minuto, non potrei essere più soddisfatto di così. Io di solito mi butto sulla destra, stavolta però, conoscendo le abitudini di Vialli, ho scelto la sinistra e lui ha tirato proprio lì! Diciamo che la prima parata è stata studiata, mentre sulla respinta di Casiraghi ha prevalso l’istinto da portiere". Un istinto che avrebbe riportato Seba Rossi al centro della porta del Milan, che non avrebbe più lasciato fino alla fine di un campionato concluso con lo Scudetto, il Tredicesimo della storia rossonera.

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