la storia

Il Milan e l’8 aprile: Alemao, l’attacco di Bonolis e la “bugia” di Galliani

Salvatore Cantone

 Alemao, credits: Gazzetta

NEWS MILAN -  Siamo nell'8 aprile 1990. Questa data passerà alla storia del calcio italiano. Milan e Napoli in quegli anni si contendono la scena, con le due squadre che possono schierare i giocatori più forti del mondo. Mancano quattro giornate al termine del campionato, con i rossoneri che hanno un solo un punto di vantaggio in classifica rispetto ai partenopei. Il Milan pareggia a Bologna 0-0, con il Napoli che sta per fare lo stesso a Bergamo, ma all'improvviso accade qualcosa: dagli spalti arriva una monetina in testa al giocatore del Napoli Alemao, che va giù per terra, decidendo di fatto le sorti del campionato.

Allora, infatti, si era molto più severi in merito alle vittorie a tavolino, e dunque il Napoli vinse per zero a due a Bergamo, alimentando rabbia e polemiche tra le due squadre. Il Milan sostiene il ricorso dell'Atalanta e addirittura ingaggia esperti nella lettura labiale, mettendo in evidenza le parole di Carmando, massaggiatore partenopeo che dice chiaramente ad Alemao di restare a terra. Il verdetto non cambia, visto che al Napoli viene confermata la vittoria a tavolino. I campani alla fine vinceranno lo scudetto, con il Milan che cade a Verona: l'arbitro Di Bello espelle ben quattro rossoneri, compreso Arrigo Sacchi. La squadra rossonera comunque si consolerà vincendo la Coppa dei Campioni.

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