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Ricardo Kaká (ex giocatore AC Milan), durante Manchester United-Milan 3-2 (Champions League 2006-2007) | News (Getty Images)
Era il 16 agosto 2003 quando Kakà sbarcò a Malpensa per diventare un nuovo calciatore del Milan. L'impressione iniziale fece venire qualche dubbio ai rossoneri. Ne parlò addirittura Carlo Ancelotti: "Quando lo vidi la prima volta mi misi le mani nei capelli: occhialini, pettinatissimo, faccia da bravo ragazzo, solo non vedevo la cartella con i libri e la merendina. Oddio, abbiamo preso uno studente universitario. Benvenuto all’Erasmus. Finalmente un bel giorno si presentò da noi per allenarsi. Prima domanda che avrei voluto fargli: ’Hai avvertito papà e mamma che oggi non vai a scuola?’. Poi però è sceso in campo e… Apriti cielo. Ma apriti per davvero… Con il pallone tra i piedi era mostruoso. Uno dei giocatori più forti che abbia mai allenato". Così nella sua biografia.
Fu solo un'impressione iniziale appunto, perché Kakà divenne una leggenda del Milan in pochissimo tempo: il ricordo più grande la cavalcata in Champions League nella stagione 2006/7. Storica la sua doppietta in semifinale contro il Manchester United con un gol che resta negli annali del calcio mondiale.
Anche al ritorno Kakà lasciò la sua firma con un altro splendido gol. Una stagione trionfale, culminata con la settima Champions League rossonera e Il Pallone d'Oro al talento brasiliano.
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