ANEDDOTI E CURIOSITÀ DI STEFANO CUOGHI AL MILAN
—Arrivato al Milan nell’estate del 1980, in uno dei momenti più bui della storia rossonera: la squadra, infatti, ha subito lo scandalo del “Totonero” retrocedendo in Serie B e proprio per questo il ‘Diavolo’ sceglie di ripartire da giocatori giovani come lui in cadetteria.
Debutta dunque in seconda categoria nella stagione 1980-1981 con in panchina Massimo Giacomini. Contribuisce alla promozione in Serie A con 22 presenze.
Dopo il ritorno in Serie A il Milan deve far fronte ad un nuovo disastro e retrocessione, questa volta “conquistata” sul campo. Il 14° posto non è bastato, e dunque Cuoghi diventa così un caso raro nella storia del club.
L’anno seguente i rossoneri tornano in massima categoria con 31 presenze e 2 gol. L’allenatore Ilario Castagner compie l’impresa e vince il campionato cadetto.
In un’intervista ha dichiarato di essere orgoglioso per aver indossato la maglia rossonera in un momento difficile, perché “pesa anche in Serie B”.
Cuoghi ha lasciato la squadra di Milano nel 1983, trasferendosi al Modena. Diventerà poi uomo simbolo al Pisa, collezionando 107 presenze e 11 gol in 4 stagioni. Ha avuto un forte legame con Franco Baresi, aiutandolo spesso durante la partita per raddippiare in difesa o coprire.
Ha ricoperto anche il ruolo da difensore centrale, dimostrando grande duttilità e risolvendo diversi problemi ai propri allenatori.
A Milanello spesso è stato soprannominato dai propri compagni di squadra con la parola “Tapiro”, per la sua camminata bassa.
Durante il campionato di Serie B, Cuoghi segna un gol fondamentale contro la Reggiana per la promozione in A.
Vito Pio Romagno
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