Il 28 settembre 2013 ha realizzato il suo primo gol con il ‘Diavolo’ contro la Sampdoria. La rete ha sorpreso la tifoseria, tanto da chiamarlo ‘Birsa-fenomeno’.
Alla prima partita da titolare ha sbloccato il match contro i blucerchiati, con un sinistro a giro all’angolino. I giornali intitolano: “Birsa, l’uomo che non ti aspetti”.
Il modo in cui Birsa ha interpretato il suo modo di giocare a calcio, tramite la sua eleganza e precisione, lo ha portato ad avere un soprannome dai suoi compagni di squadra, ovvero “professore”.
Dopo alcune partite giocate con ottime prestazioni, Birsa non è mai riuscito a rimanere costante nel suo rendimento, complice anche i vari infortuni. Il ritorno di Kakà è stato per lui un “peso” perché da quel momento in poi ha avuto sempre meno spazio a disposizione sul terreno di gioco.
Al momento del suo arrivo nessuno si sarebbe mai aspettato un grande campione, ma allo stesso tempo viene ricordato per il gol ai blucerchiati.
Quando è arrivata la chiamata del Milan, il suo procuratore lo ha chiamato dicendogli: “Vuoi andare al Milan o no?”. Birsa, incredulo, ha risposto: “Ma sei serio?”. Il calciatore sloveno ha sempre pensato che si trattasse di uno scherzo, con un’offerta lampo arrivata durante una vacanza.
Massimiliano Allegri (allenatore del Milan in quel periodo) lo ha sempre tenuto in considerazione e ha dichiarato queste parole d’affetto. “Birsa non ti fa vincere da solo, ma non ti fa mai perdere la posizione”. Il tecnico livornese lo ha anche schierato da titolare in diverse partite.
A ‘San Siro’ i tifosi hanno sempre cantato il coro: “Tiraci tu, Birsa!” prima di una punizione proprio per il suo piede delicato e il modo particolare di calciare il pallone.
Alla classica domanda post-partita dopo il gol alla Samp: “Ti senti il peso di San Siro?”, lui ha risposto tranquillamente: “Io non penso a tutto questo. Io penso solo a giocare”. Una frase che è stata molto apprezzata dai suoi tifosi, sinonimo di sicurezza e umiltà del ragazzo.
Birsa si è sempre comportato a modo con i propri compagni di squadra, tant’è che i vari Abbiati, Bonera e Montolivo lo hanno sempre stimato per il suo atteggiamento anche quando l’allenatore decide di non schierarlo dal 1’.
Nell’estate 2020 rimane svincolato dopo l’esperienza al Chievo e al Cagliari e nel 2021 si ritira dal calcio giocato, annunciando il tutto tramite i social.
Vito Pio Romagno
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