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22 aprile 1990: a 30 anni di distanza la ‘Fatal Verona bis’ fa ancora male

Il Milan finì il match in 8 a seguito delle espulsioni di Rijkaard, Van Basten e Costacurta. L'arbitro Lo Bello condizionò pesantemente la partita

Antonio Tiziano Palmieri

NEWS MILAN - Era il 22 aprile 1990 quando il Milan di Arrigo Sacchi, perdendo 2-1 a Verona contro l’Hellas, di fatto consegnò lo scudetto al Napoli di Diego Armando Maradona.

Agli ordini dell’arbitro Rosario Lo Bello di Siracusa (figlio di Concetto Lo Bello, anch’egli arbitro), il Milan andò in vantaggio nel primo tempo, con una punizione di Marco Simone battezzata male da Angelo Peruzzi.

Ma è nella ripresa che accadde di tutto a sfavore del Milan. Sacchi rilancia in campo Ruud Gullit dopo un’assenza di 11 mesi per infortunio. Il primo episodio vede protagonista il difensore del Verona Luciano Favero che stende in area, nella stessa azione, prima Daniele Massaro e poi Marco Van Basten. Per Lo Bello non ci furono falli da rigore e lasciò giocare. Sacchi dalla panchina si imbufalì e venne espulso.

Al 18esimo del secondo tempo, l’argentino Victor Sotomayor trova il pareggio con un colpo di testa falloso sugli sviluppi di un calcio d’angolo. A quel punto il Milan perde la testa e Frank Rijkaard, venne espulso a seguito di uno sputo rivolto all’arbitro che centrò lo scarpino (disse il direttore di gara) di Lo Bello.

Poi, per un fallo a centrocampo, venne ammonito Marco Van Basten, che protestò togliendosi la maglietta. Rosso anche per lui e Milan in 9.

I rossoneri si scoprirono per cercare la vittoria, ma in contropiede Davide Pellegrini segna il 2-1 per il Verona con un compagno in fuorigioco. Il gol era da annullare, ma Di Bello convalidò tutto. Alessandro Costacurta protestò e raggiunse anzitempo i due olandesi negli spogliatoi. Il Milan terminò la partita in 8.

A fine partita il Presidente Silvio Berlusconi disse: “Non ritengo affatto che abbiamo perso la testa. Dopo la sentenza esemplare dell’altro giorno (il riferimento è a quella sulla monetina che colpì Alemao in Atalanta-Napoli l’8 aprile precedente) ne è arrivata un’altra, altrettanto esemplare”.

Il Napoli, che si giocava lo scudetto punto a punto (erano pari in classifica) con il Milan, andò a +2 e di fatti vinse il campionato. Ricordiamo che la sentenza di cui parlò anche Berlusconi diede la vittoria a tavolino al Napoli contro l’Atalanta, dopo lo 0-0 del campo.

Marco Van Basten, nella sua biografia “Fragile” (uscita da poco anche in Italia), dedica un capitolo a quel campionato e senza troppi giri di parole lo chiama “lo scudetto rubato”. Van Basten scrive anche: “Non mi è mai capitato di assistere a una cosa del genere. L’arbitro Rosario Lo Bello, quel giorno fece di tutto per farci perdere, fischiando in maniera scandalosa”.

Insomma, quel Verona-Milan fu uno dei tanti strani episodi subiti dal club rossonero negli ultimi 30 anni che ne hanno limitato, in maniera importante, il numero di trofei vinti.

E nel frattempo sono arrivate le parole del Ministro Vincenzo Spadafora, il quale ha dichiarato che il calcio in qualche modo deve ricominciare. Se vuoi conoscere le sue parole, clicca qui >>

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