"Una stagione da dimenticare, che ha vissuto dell’unico sussulto vincente ad inizio anno solare, quando Coincecao (appena arrivato) era riuscito a vincere, sempre in rimonta, la Supercoppa". Così Luca Marchetti, esperto di calciomercato, ha parlato del Milan e in particolare del rapporto tra Ibrahimovic e Furlani. Ecco le sue parole a 'Tuttomercatoweb': "Il problema rossonero è che i dirigenti hanno in fretta dimostrato idee divergenti, nate anche da aree di appartenenza diverse. Una espressione di RedBird (Ibra) l’altra espressione di Elliot (Furlani). E sebbene le divisioni non siano mai state visibili, hanno certamente condizionato l’ambiente. L’ultimo esempio è arrivato mercoledì sera: Singer presente. Cardinale assente. Ufficialmente Furlani e Ibrahimovic non hanno mai manifestato frizioni, ma a quanto pare la comunicazione fra i due è minima. E questo lo si respira anche nella programmazione futura".


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Milan, Marchetti: “Ibrahimovic e Furlani, comunicazione è minima”
Milan, Marchetti: "Furlani e Ibrahimovic? Ufficialmente zero frizioni, ma ..."
—Marchetti continua: "Al Milan sono sicuri che manchi il direttore sportivo. Anzi che il fallimento di questa stagione possa dipendere anche dall’assenza di una figura del genere all’interno del club. In questi ultimi tre mesi in cui la ricerca c’è stata non si è arrivati ad una sintesi, ad una scelta. Chi sarà il prossimo allenatore? Chi lo sceglierà? Chi avrà come punto di riferimento tecnico a livello dirigenziale? Sembrano quasi domande ovvie, da bar. Ma che per il momento non hanno risposta, o per lo meno non ce l’hanno certa".
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"La delusione del popolo rossonero è enorme: ma non tanto e non solo per la sconfitta in finale di coppa Italia, ma per una stagione che è stata vissuta come uno stillicidio, una ricerca di soddisfazioni effimere in un contesto poco chiaro, in mezzo a contestazioni senza fine alla società e di programmi non messi a fuoco. Il Milan chiude l’anno nel peggior modo possibile. Rischia di essere una delle peggiori annate del decennio, si rischia di tornare ai sei anni senza Champions League, si rischia di tornare a dieci anni fa appunto quando non c’erano neanche le coppe Europee".
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