Parlando del calciomercato del Milan, il quotidiano 'Tuttosport' oggi in edicola ha evidenziato un dato davvero particolare. Da quando, estate 2019, a gestire le operazioni del Milan c'è la 'tripla M', ovvero il triumvirato composto da Paolo Maldini, Frederic Massara e Geoffrey Moncada (responsabile dell'area scout), i rossoneri hanno comprato quasi sempre all'estero.
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Calciomercato Milan – Il Diavolo di Elliott compra meglio all’estero
Il Milan del fondo Elliott ricorre con insistenza al calciomercato estero per rinforzare la propria rosa. I motivi di questa scelta
Non si tratta di un caso, ma di una scelta di calciomercato ben precisa da parte del Milan. Con una logica comprensibile. Trattare i calciatori del campionato di Serie A, infatti, spesso diventa impresa ardua: i prezzi dei giocatori, fosse anche dopo soltanto una decina di partite buone, schizzano rapidamente a livelli esorbitanti. Non il massimo per un club che vuole risanare il proprio bilancio in tempi brevi.
Ecco perché, spesso, il Milan è operativo nel calciomercato internazionale, con particolare riferimento alla Francia ed all'Inghilterra, senza, però, disdegnare la Spagna, il Belgio, la Germania e l'Olanda. Acquistando un calciatore all'estero, oltretutto, consente alla società Milan di risparmiare sugli ingaggi. Per i calciatori, infatti, che firmano un contratto di almeno due anni, è previsto l'usufrutto del Decreto Crescita, che, di fatto, dimezza la tassazione sugli stipendi.
E che dire del costo dei cartellini? All'estero le valutazioni che si fanno dei calciatori sono nettamente inferiori rispetto a quelle che circolano entro i nostri confini. Per calciatori che, magari, si rivelano anche più forti di molti di quelli che giocano in Italia. Il sistema calcio, nel nostro Paese, così ci perde, perché le risorse economiche che potrebbero restare al suo interno, in realtà, vanno a finire in altri circuiti.
All'estero, però, hanno anche molta meno paura nel formare e lanciare i giovani. E di privarsene a cifre non esagerate. Una manna dal cielo per il Milan del fondo Elliott Management Corporation che, per sua policy aziendale, ha quella di prendere giovani talenti dai costi contenuti, di ingaggi e cartellino, affinché crescano ed esplodano in maglia rossonera. Certo, poi ci sono sempre le eccezioni come Fikayo Tomori (costato 28 milioni di euro) ma, per l'appunto, restano tali.
Andiamo ad analizzare un po' di operazioni di calciomercato del Milan degli ultimi due anni. In Italia, è vero, ha pescato Ismaël Bennacer dall'Empoli e Sandro Tonali dal Brescia. Ma soltanto perché ha pagato i cartellini rispettivamente 16 e 22 milioni di euro. Cifre tutto sommato accettabili, vista l'età e la bravura dei due centrocampisti. Sono all'estero, però, come detto, le principali operazioni della 'MMM', Maldini-Massara-Moncada.
A partire da Theo Hernández, pagato appena 20 milioni di euro al Real Madrid. O Alexis Saelemaekers, costato 7 milioni di euro, proveniente dall'Anderlecht. Via Gianluigi Donnarumma? Nessun problema: ecco Mike Maignan, portiere del Lille campione di Francia, per appena 15 milioni di euro.
Qualche battuta a vuoto (Mario Mandzukic), certo, ma anche la possibilità, come quella che c'è per esempio con Jens Petter Hauge, preso ad appena 5 milioni di euro e già in vendita per il triplo, di realizzare anche delle importanti plusvalenze. Intanto Brahim Diaz ha parlato ai microfoni di Milan Tv: ecco le sue parole.
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