Innanzitutto, occorre precisare che la scelta dell'attaccante del Bayer Leverkusen non è un ripiego. Boniface è sempre stato un profilo gradito al direttore sportivo Igli Tare. Semplicemente, a inizio mercato, la cifra richiesta dal club tedesco era alta, troppo alta per le casse rossonere. Il dirigente si è dunque spostato su altri profili, continuando però a monitorare la situazione del nigeriano.
Con abilità e astuzia ha lavorato su più tavoli, tenendo d'occhio varie possibilità. "Basti pensare che nelle stesse ore in cui il DS del Milan formalizzava la proposta alle “aspirine”, il Milan incaricava un suo intermediario di partire per Londra per un confronto diretto con la famiglia di Rasmus Hojlund per cercare di strappare quel “sì” del danese che nei giorni precedenti era stato tanto agognato dai meneghini" - scrive Longari.
Dunque, è stata una questione di strategia. Tare ha avuto pazienza, ha aspettato che si creassero condizioni favorevoli per chiudere un colpo da tempo desiderato. In effetti, le condizioni dell'operazione paiono vantaggiose: prestito con diritto di riscatto a 26 milioni, che con i bonus si avvicinano a 30 milioni.
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