Fiume, Atene e Vienna. Non è un libro di storia, e nemmeno il programma di un interrail. E' il percorso del Milan formato europeo per la stagione 2017/2018. Un percorso che ha già visto il passaporto rossonero ricevere i timbri di Romania (Drobeta-Severin per la partita con il Craiova) e Macedonia (Skopje, per la trasferta con lo Shkendija). Da qui a dicembre, Vincenzo Montella e i suoi ragazzi sfideranno il Rijeka, l'AEK e l'Austria Vienna. Trasferte facili, soprattutto a livello logistico. La sfida contro i croati dista poco più di 70 chilometri da Trieste, quella in Austria dura un'oretta e mezza di volo e quella in Grecia circa due ore e mezza. Trasferta agevoli, dunque, in città grandi e ben organizzate, senza dover pensare a scomodi spostamenti e stadi simili più a campi di provincia che a palcoscenici europei.
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Tra città storiche e precedenti favorevoli: Milan, è un girone abbordabile
A ciò si aggiungono altri due motivi per sorridere: quello sportivo e quello storico. A livello sportivo, il Milan ha evitato pericoli come Nizza, Everton e Marsiglia, andando a sfidare squadre dal tasso tecnico decisamente inferiore. L'Austria Vienna e l'AEK Atene arrivano anch'essi dal playoff di Europa League, mentre il Rijeka ha perso il preliminare di Champions contro l'Olympiacos. Dal punto di vista storico, invece, i riferimenti non mancano. Atene è stata patria della cultura lungo tutto il periodo classico, mentre Vienna vide l'ascesa di Carlo Magno e, a fine '800, la presenza di Ferdinando I e soprattutto di Francesco Giuseppe, al governo per 68 anni. Fiume, invece, è stata per anni contesa tra l'Italia e l'impero austro-ungarico, per poi passare nelle mani della Jugoslavia e infine in quelle della Croazia.
Atene e Vienna, però, sorridono al mondo milanista anche grazie a piacevoli ricordi. Il 23 maggio 1990, infatti, la città austriaca ospitò la finale di Coppa dei Campioni tra Milan e Benfica. A decidere la gara fu un gol di Rijkard: i rossoneri, guidati all'ora da Arrigo Sacchi, completarono la doppietta bissando il successo dell'anno prima e conquistando la seconda Coppa dalle grandi orecchie dell'era Berlusconi. Nel 2007, invece, il Milan iniziò la sua cavalcata ai preliminari (eliminando la Stella Rossa), per poi trovare l'AEK Atene nei gironi di Champions: 3-0 a San Siro e sconfitta in Grecia, a qualificazione già ottenuta. Proprio la città che fu di Pericle ospitò la finale di maggio, vinta dai rossoneri grazie alla doppietta di Inzaghi. Se i precedenti sono una buona cartina tornasole, il Milan può sorridere.
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