Quando Champions fa rima con rimonta: storie di ribaltoni clamorosi

Barca, la più grande di tutte

Orgoglio, perfezione, follia e spensieratezza: miscelando questi ingredienti, è possibile creare un mix molto simile alla famosa 'remuntada'. Spesso, la musichetta della Champions League, ha dato vita a rimonte clamorose e - se la Coppa dalle grandi orecchie è considerata la più spettacolare - lo deve sicuramente anche all'incertezza che ogni gara regala. L'ultima in ordine cronologica è freschissima e racconta dell'impresa del Barcellona contro il PSG. Un PSG forte del 4-0 dell'andata, ma spazzato via miseramente da Messi e compagni nella partita perfetta dei Blaugrana. Come dicevamo, però, la Champions ha abituato spesso a miracoli calcistici. Ecco, anche grazie all'archivio UEFA, i più significativi.

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Milan, la Spagna è amara

Il Milan campione d'Europa nel 2002-2003 ospita, nella stagione successiva, il Deportivo la Coruña a San Siro per l'andata dei quarti di finale. Gli spagnoli spaventano San Siro e vanno avanti con Walter Pandiani, ma Kakà (doppietta), Shevchenko e Pirlo regalano ad Ancelotti una vittoria tranquilla, con il 4-1 finale. Al ritorno al Riazor, al Deportivo serve una vera e propria impresa. Il primo tempo in terra iberica, però, si rivela un incubo per i rossoneri: i padroni di casa vanno sul 3-0 grazie a Pandiani, Valerón e Luque. A metà secondo tempo arriva anche il poker firmato da Fran González, che chiude la partita e condanna il Milan ad una delle sconfitte più umilianti della sua storia.

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Monaco galactico

Real Madrid-Monaco: è la stessa stagione, il 2003-2004, e la situazione è molto simile. All'andata, la squadra favorita e blasonata, in questo caso il Real Madrid, vince agevolmente 4-2 al Bernabèu, anche se la rete di Morientes all'83' tiene accesa qualche piccola speranza per i francesi. Al ritorno, il Monaco riesce prima a pareggiare il gol di Raùl con Giuly, poi - ancora con il francese e con Morientes - ribalta il risultato e sigilla l'impresa. A festeggiare, al fischio finale, sono i monegaschi, con il Real che abbandona la competizione.

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Napoli, sogno svanito

Nel 2004-2005, il Napoli ripartiva da zero, e lo faceva dalla Serie C1. Meno didieci anni dopo, nel 2011/2012, al San Paolo arriva il Chelsea del plurimilionario proprietario Abramivich e dell'allenatore Villas Boas. I Blues vanno avanti in terra italiana con Mata, ma Lavezzi (doppietta) e Cavani portano - per una notte - in paradiso il popolo partenopeo, con un 3-1 finale che fa ben sperare in vista del ritorno. Tra la gara di andata e quella di ritorno, gli inglesi esonerano Villas Boas e chiamano l'italiano Roberto Di Matteo. Al ritorno, i padroni di casa vanno sul 2-0, prima che Inler torni a far sognare gli azzurri. Lampard porta la sfida ai supplementari e, al 105', arriva anche la rete di Ivanovic, che condanna il Napoli all'eliminazione e dà il via alla strada che porterà i Blues alla conquista della Coppa.

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Bayern, ritorno letale

L'ultimo esempio di rimonte europee che vi presentiamo è piuttosto recente. Nel 2014/2015, infatti, il Bayern Monaco trova la serata storta al 'Do Dragao' di Oporto. I padroni di casa non perdonano e rifilano un secco 3-1 agli uomini di Guardiola, grazie alle reti di Quaresma (doppietta) e Jackson Martinez. Il Bayern tiene accesa la speranza grazie alla rete di Thiago Alcantera: all'Alianz Arena, dunque, basterebbe un 2-0. I bavaresi, però, al ritorno sono letali e vanno ben oltre i due gol di scarto. Al fischio finale, il punteggio recita 6-1: Guardiola compie un capolavoro, al 40' è già 5-0 (T. Alcantara, Boateng, doppietta Lewandowski, Muller). Nella ripresa Jackson Martinez segna il gol della bandiera, prima del sesto gol di Xabi Alonso.

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