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4 mosse e il Milan cancella il gennaio nero

Milan-Chievo
Tornano le analisi di inizio mese del sito ufficiale rossonero, che analizza il mese di febbraio, il mese della rinascita dopo il gennaio negativo del Milan

Renato Boschetti

Dopo il trionfo di Doha, Milan a due marce nel nuovo anno. La squadra di gennaio e la squadra di febbraio e inizio marzo è la stessa, ha la stessa maglia, ma un passo e una identità completamente diversi. A gennaio, il Milan ha disputato 6 partite ufficiali, subendo, eccezion fatta per Milan-Cagliari 1-0, ben due gol a partita. Era il periodo delle reti subite nei primi venti-trenta minuti delle partite: 1 contro il Torino a San Siro, 2 contro i granata a Torino, 2 contro il Napoli a San Siro, 2 contro la Juventus in Coppa Italia, 1 a Udine. Bilancio di gennaio: 2 sole vittorie (di cui una negli Ottavi di Coppa contro il Torino), 1 pareggio e 3 sconfitte.

IL MILAN SI GUARDA DENTRO E SI RIMETTE A POSTO

Dopo la sconfitta immeritata contro la Sampdoria di inizio febbraio, il Milan esamina la situazione, con tutti i livelli coinvolti, società, allenatore e staff. Ne esce, dopo una riunione di lavoro costruttiva, convinto che il percorso non debba subire scossoni. L'analisi è che il gruppo sia sempre sano, il gioco pure, ma che siano stati pagati errori ed episodi di ogni ordine e grado in un periodo tutto sommato ristretto della stagione, dal 21 gennaio, la sera di Milan-Napoli, al 5 febbraio, il pomeriggio di Milan-Sampdoria. Una quindicina di giorni che pesano ma che possono essere rimediati, è stato il pensiero del Milan pre-Bologna.

TUTTO RIPARTE CON IL MILAN IN 9

Quindi, Bologna: il recupero della partita rinviata per andare a giocare e vincere la Supercoppa di Lega che iniziava a pesare sulla classifica della squadra rossonera. A Bologna, il Milan è spalle al muro, con 9 giocatori in campo e con un avversario che sembra in grado di segnare da un momento all'altro. Invece, con Vangioni e Poli che danno l'esempio, il gruppo ne esce rafforzato. Vince senza subire reti, vince segnando con nove uomini in campo e si abitua, proprio quella sera a Bologna, a non prendere gol. Tanto è vero che nelle ultime 6 partite di Campionato, il Milan ha incassato solo 4 reti (3 su rigore contro Sampdoria, Lazio e Chievo) e 1 in fuorigioco, anche se non clamoroso, contro la Fiorentina.

L'ANALISI COMPLESSIVA

Che Doha potesse avere, in alcuni momenti delle partite, un contraccolpo soprattutto di carattere psicologico, era da mettere in preventivo. Sulla situazione di gennaio hanno probabilmente influito anche le due gare di Coppa Italia, entrambe molto dure, a cavallo dell'impegno con il Napoli. Pali, traverse ed espulsioni, hanno fatto il resto. Ma dalla partita di Roma con la Lazio in poi, 13 febbraio all'Olimpico, il Milan ha anche tratto giovamento dalle rotazioni e dal ricircolo dell'aria a centrocampo. Qualche turno di riposo, fisiologico e non punitivo, per Locatelli e l'ingresso sulla scena di un Sosa qualitativo e di personalità hanno giovato alla squadra. Tutto questo è ancor più meritorio, se si pensa che dopo il grave infortunio di Bonaventura era montato il pessimismo dei tifosi sull'esito della stagione, mentre invece il Milan è riuscito ad assorbire la circostanza fortemente negativa grazie all'arrivo di Deulofeu e Ocampos.

ANCORA TU, LA PROSSIMA PARTITA

I 13 punti totalizzati nelle ultime 15 partite non conteranno a Torino, venerdì sera. Il Milan deve essere bravo, e conoscendo la lucidità di Vincenzo Montella lo sarà, ad azzerare tutto e a presentarsi in campo contro la Juventus con lo stesso spirito di Doha. Tenendo conto che potrebbe anche non bastare, perchè la Juventus dello Stadium non è mai la stessa degli altri stadi. Non è una partita nella quale misurarsi e pesarsi perchè ormai il Milan di quest'anno si conosce. Juventus-Milan è un passaggio stretto, nel quale cercare, con estrema praticità, nuovi rifornimenti per una classifica corta e che non aspetta nessuno.

Fonte: acmilan.com

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