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MONTOLIVO e quel paragone scomodo

Riccardo Montolivo Milan
Il presidente Berlusconi lo ha paragonato ad un mostro sacro come Albertini: per Montolivo potrebbe aprirsi una nuova importante parentesi in rossonero.

Donato Bulfon

Le parole del presidente Berlusconi non lasciano dubbi: "Mi ricorda Albertini". E questo per Montolivo può essere uno sprone ma anche un paragone davvero scomodo.

Nella sua nuova posizione in campo davanti alla difesa, infatti, il capitano rossonero può riprendersi quel Milan che in estate sembrava aver perso. Etichettato da tutti, forse con troppa fretta, di essere bollito e inadatto ad una squadra come quella rossonera, Montolivo, dopo la buona prova contro l'Inter, sembra aver trovato una nuova dimensione per rilanciare non solo il suo futuro al Milan, ma anche tutta la sua carriera in ottica Nazionale.

Per molti il paragone con Albertini potrebbe sembrare eretico, ma riflettendoci bene, con caratteristiche non proprio uguali, il centrocampista di Caravaggio potrebbe davvero diventare il fulcro del gioco rossonero come fu il buon Demetrio negli anni Novanta. Montolivo deve e può crescere sfruttando questa nuova opportunità che Mihajlovic gli ha concesso, completando una metamorfosi che potrebbe anche allungargli la carriera. Le prossime gare saranno decisive per una conferma: Palermo, Udinese e Genoa saranno importantissime per delineare il nuovo Milan del tecnico serbo e se il regista ex Viola ne sarà al centro.

Riccardo deve dimostrare tanto se non tutto, riconquistando un ambiente scettico ed esigente. Il Milan ha bisogno di un leader lì in mezzo e Montolivo nel derby ha risposto presente: ora arriverà il periodo degli esami, quelli veri. Grazie all'intervento  presidenziale le panchine diminuiranno molto e le chance aumenteranno. Dipenderà quindi tutto da lui, per un Montolivo alla conquista del Milan e di un posto ai prossimi Europei. Ci riuscirà?

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